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TRANSHIPPING ILLEGALE: Inchiesta di Repubblica

Aperto da Roberto Silverii, Gennaio 24, 2012, 05:03:01 PM

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Roberto Silverii

Ciao a tutti!

vorrei portare alla vostra attenzione questa inchiesta di Repubblica
http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/01/23/news/acquari_illegali-28414037/ (anche se presenta indubbiamente qualche piccola imprecisione).

leggetela tutta mi raccomando! Viene confermato quanto abbiamo scoperto in questi anni, ovvero che le opzioni per far arrivare dei pesci in Italia sono due:
1. Importazione diretta; impossibile da fare se non hai un impianto di stabulazione/quarantena e che comunque ha costi altissimi per un privato (1000€ circa a box)
2. Importazione "a scatola chiusa"..e con questa inchiesta scopriamo di cosa si parla!
Che schifo!!!!!!!

Permettetemi di dire, ancora una volta, che siamo più che orgogliosi del NOSTRO operato come Associazione (e con nostro, intendo tutti i soci dal primo all'ultimo), perchè ogni volta che abbiamo importato pesci, lo abbiamo fatto legalmente!

I pesci vengono spediti dalla Thailandia/Indonesia con regolari certificati, controllati poi in dogana in Germania e quindi importati legalmente, ecco a cosa servono i famigerati 7€ in più che andiamo a pagare per ogni pesce!

dalla piet

Non capisco.... una volta mi sono arrivati con quella scatola da un negoziate!

verdeblu


Utente non registrato

[quote="dalla pietà" post=32272]Non capisco.... una volta mi sono arrivati con quella scatola![/quote]

Di quale scatola parli?

gamgam

Grazie Roberto.
E' importante sottolineare che noi ci siamo sempre rivolti ad un noto importatore tedesco che non fa strane cose a scatola chiusa e meno che mai società di comodo che cambiano nome ogni anno come quelle che denuncia l'articolo. Invece lavora col suo vero nome e indirizzo, alla luce del sole e seguendo le regole doganali tedesche (e sottolineo tedesche).
 
Inoltre conoscere sempre l'allevamento di provenienza in Thailandia o Indonesia è importante. Siamimbellis, Aquastar71, Joty, Aryanto sono piccoli allevatori che gestiscono farm a conduzione familiare, conosciute e verificabili. Niente a che vedere con le forme di sfruttamento denunciate nell'articolo.

E infatti abbiamo sempre pagato salato! :P

Certo sapere che se non si sta attenti si rischia di avere a che fare con giri da codice penale fa venire i brividi! Bisogna sempre avere dieci occhi, pure negli hobby.
Matteo :cheer:

Alexander MacNaughton

Questa è un 'inchiesta che a noi, non tocca, se notate parlava molto di pesci marini che la maggioranza è di cattura.

Be' se non dobbimo fidarci nemmeno dell'acqua tedesca! I Transhipper seri prima cosa che fanno (da quello che so) è cambiare l'acqua ai pesci.
Quindi a noi sono arrivati pesci in acqua tedesca!

Inoltre anche i bambini sanno che i pesci defecano nell'acqua dove vivono. Sfido chiunque a bere acqua di acquario e non prendersi una salmonellosi o altre malattie. Ma chi è quel pazzo che lo fa?

Benché molte cose sono vere, ho notato che le cose dette sono di parte.

Hanno intervistato un responsabile di una associazioni di negozianti: Ass.italiana pesci d'acquario

Pensate sia di parte?
Inoltre una cosa di cui non ha parlato. E' il fatto che inspiegabilmente, quando passa in aziende di stabulazione italiane quando ci sono pesci di un certo valore muoiono! O non arrivano a destinazione. Oppure passa un mese prima che quello del asl ci mette un mese per controllare. Chissà che strano. :drop:
Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore. Albert Einstein

dalla piet

Una volta ordinai da un noto negozio di acquari(italiano) una coppia di ciclidozzi, mi arrivarono con la stessa scatola che si vede nel link che ci ha passato Roberto(la immagine n°5 dove c'è scritto 10 milinoni di specie in viaggio..) dentro la scatola c'era il box in polistirolo.... i pesci arrivarono in condizioni pietose, tanto che la femmina morì la notte dopo!

Quando mi sono fatto arrivare gli Albimarginata(da un'altro allevatore) ho pagato 65 euro per una coppia, i pesci arrivarono giovedì dall'allevatore a cui li ordinai, successivamente mi inviò i pesci il lunedì... nel frattempo mi aggiornava su come li stava alimentando e sulla loro salute! penso che sia stato molto serio sulla spedizione !  inoltre mi spiegava che durante i mesi freddi non spedisce nulla, se chiamate un negozio di quelli conosciuti ti dicono: nessun problema non è mai morto nessuno...
Forse sono i piccoli "commercianti" ad avere più coscienza nell'importare i pesci. Questa è una mia considerazione.

giovi71

Anch'io sono stato colpito dall'inchiesta. Tuttavia faccio alcune riflessioni.
La nostra normativa è sicuramente una delle più attente al problema di igiene pubblica(ho importato alcune piante extra EU, e vi garantisco che è un macello), la necessità di quarantenare il pesce in una struttura dedicata ci garantisce sulla salubrità di quello che stiamo importando. Portarsi a casa un'infezione tubercolare o anche una salmonellosi, non fa piacere a nessuno.
Questo è anche il motivo per cui difficilmente si trovano allevatori che spediscono direttamente in Italia.
Anche i nostri beneamati bettini che sdoganano in Germania, sono si in regola, ma arrivano lì per aggirare la rigida normativa italiana, per cui non mi sentirei sollevato da questo problema.
Sarebbe, invece giusto, pretendere dall'allevatore, che ti vende un prodotto che deve essere conforme alla normativa vigente, che il Betta, nel nostro caso di allevamento, sdogani in Italia e che si faccia carico lui degli eventuali costi aggiuntivi per la quarantena!

Roberto Silverii

No Giovi, il discorso è diverso, noi non aggiriamo la normativa. E' semplicemente che con questa normativa, importare come vogliamo fare noi è impossibile, perchè o paghi 1000€ per box e trovi qualcuno che te li quarantena (e ti garantisco che hai voglia a quarantenare, sai quante porcherie porti comunque in casa) o fai le cose sotto banco.
E' una normativa che, secondo me, pensa soltanto ai grossi importatori.

I transhipper europei sono regolari e legali, quindi io sinceramente mi sento più che sollevato ;)

giovi71

No! certo Roberto non sto dicendo che i transhipper sono illegali, probabilmente non lo sono neanche qulli italiani, ne tantomeno che noi quando importiamo lo facciamo illegalmente.
Ritengo però che la normativa, per quanto farraginosa sia, ha un suo razionale.
Faccio anche un passo avanti, dicendo che da questa inchiesta arriva un imput interessante. Il fare gruppo permette di mettere in comune le esperienze e quindi superare anche i problemi che poi portano all'aumentata domanda e quindi ad alimentare questo tipo di mercato.

Alexander MacNaughton

[quote="giovi71" post=32285]...La nostra normativa è sicuramente una delle più attente al problema di igiene pubblica...[/quote]
Ma che stai a dire ma se per far controllare un pesce ci metti un mese e se ti arriva malato dal paese di origine... c'è poco da fare anche se sei un tecnico dell'asl. Sta solo ad affidarsi da allevatori seri e non cacciatori di pesci vivi.

Quest'inchiesta benché serva (sempre meglio di niente) in realtà è stata molto pressapochista, si è parlato molto in generale. Hanno fatto come esempio uno squalo e so andati a chiedere ad un negoziante e conosciamo tutti bene la professionalità di molti di loro!

scusami una domanda Bob tu che sei più nell'ambiente medico di me come puoi prendere una salmonellosi o tbc guardando l'acqua? toccandola? o bevendo l'acqua?

Se mi rispondi poi ti faccio un altra domanda
Non è per andare contro a Giovi ma per capire.
Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore. Albert Einstein

Roberto Silverii

Discutiamo tutti insieme ma per favore moderiamo i toni ;)

Il problema di igiene pubblica in questi casi non si risolve così..non basta una quarantena a mio avviso, o meglio servirebbe una quarantena di tanti tanti giorni, affiancata da analisi serrate, altrimenti è inutile.

Diciamo che siamo sempre potenzialmente a rischio, basterebbe (teoricamente) una sorsata d'acqua infetta o una ferita sulle mani che mettiamo in vasca..ma questo è un discorso valido più che altro per gli immunocompromessi.

In 10 anni di acquariofilia mi è successo 4 anni fa di prendermi una infezione (per fortuna leggera) da Mycobacterium, sicuramente mettendo le mani in vasca..avevo foruncoli rossi su mani, braccia piedi e non vi dico dove ancora..:P :P
Fortunatamente la tubercolosi dei pesci è molto rara!

MarZissimo

In tutto questo riprodurre in continuià le specie che importiamo diventa molto molto importante, perchè un pesce nato a casa nostra, non solo è abituato alla nostra acqua, ma lo possiamo scambiare/vendere/regalare facendogli fare un decimo del viaggio che fanno i pesci arrivati dalla thai e abbiamo delle garanzie sulla loro salute.
Anche in questo, come associazione stiamo lavorando molto molto bene, e con senno.
Fra una decina d'anni andando avanti così avremo in Italia, grazie all'AIB la maggior parte delle specie commercializzabili e non servirà più importare nuovi soggetti...è un traguardo di cui essere davvero fieri :)
solo non selezionati :-)

Partecipa al progetto di mantenimento AIB!

verdeblu

La cosa che mi fa più arrabbiare è che si osannino le norme italiane dicendo che permettono di salvaguardare le salute. In realtà è chiaro che queste regole obsolete sono utili soltanto alle associazioni malavitose per arricchirsi mettendo fuori gioco le persone oneste. Il buon senso dovrebbe prevalere, ma credo che in molti siano collusi e nessuno che conta abbia intenzione di cambiare qualcosa! In questo caso la semplificazione e la trasparenza normativa sarebbero la vera soluzione al problema!

Utente non registrato

E' ovvio che tali tipi di denuncia enfatizzino gli aspetti scandalizzanti e tralascino tutto ciò che può risultare banale e noioso.
Un'inchiesta seria avrebbe denunciato da una parte il traffico illegale in tutti i suoi aspetti, ma allo stesso tempo le enormi difficoltà create dalla normativa italiana, nel senso che le leggi sono sempre giuste dal punto di vista dei principi e di ciò che intendono tutelare, ma il problema è che subentra sempre la necessità di troppi adempimenti esclusivamente burocratici e la lentezza pachidermica dei nostri uffici pubblici. Per questo una procedura che in Germania si esegue in un'ora, in Italia diventa un calvario che dura giorni. Quando regolamentiamo una materia non pensiamo mai anche allo snellimento delle procedure.