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Distribuzione del sesso nei Betta splendens

Aperto da gamgam, Ottobre 05, 2013, 06:20:32 AM

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gamgam

L'articolo si riferisce ad esemplari adulti.

In sintesi, anche per chi non mastica l'inglese:
l'esperimento che fecero, in pratica, consisteva nell'asportare chirurgicamente le ovarie da numerose femmine in età riproduttiva. L'osservazione sperimentale fu che dopo l'asportazione molte di queste femmine sviluppavano caratteri maschili, compresa la costituzione di un apparato sessuale maschile incompleto ma in grado di fecondare le uova. I nati da questi neo-maschi, accoppiati con altre femmine comuni, erano in larghissima maggioranza femmine, ma in alcuni casi anche maschi. Se il sesso fosse stato cromosomicamente determinato, come negli uomini, questi neo-maschi avrebbero dovuto dare alla luce solo femmine (essendo figlie di due esemplari geneticamente femmina, cioè XX per XX = 100% XX). Ma non è accaduto questo.

Anche io mi chiedo quanto sia solido l'apparato sperimentale che c'è dietro. Ad esempio sembra appurato che queste femmine erano tutte tenute in comunità dalla nascita. Potevano esserci in mezzo a loro anche dei maschi repressi, che si sono sviluppati solo dopo l'intervento chirurgico e la separazione, ma in realà erano maschi? Le ovarie erano chiaramente osservate e identificate microscopicamente? Queste sono alcune domande che mi vengono in mente.
Matteo :cheer:

tony

in effetti quando si pubblica un lavoro di questo tipo ci dovrebbe essere la voce material and method molto più sviluppata ma credo che questo possa avere una giustificazione ad evitare che chiunque intraprenda per conto prorpio e senza rispetto per gli animali esperimenti infelici .
chi sono gli autori dell'esperimento?

gamgam

Questo è il riferimento dell'articolo originale. Chi ha accesso ad una biblioteca universitaria di Scienze Naturali forse può procurarselo:

Lowe TH and Larkin LR. Sex reversal in Betta splendens Regan with emphasis on the problem of sex determination. J Exp Zool. 1975 Jan;191(1):25-32.

Forse nella citazione del titolo è saltata una parentesi attorno a Regan, cioè lo zoologo che ha dato il nome alla specie: Betta splendens (Regan)

Si tratta di un lavoro scientifico vero e proprio, quindi non escludo che a corredo del lavoro originario qualcosa di esteso ci fosse. Magari pubblicato solo in qualche tesi di laurea o dottorato.
Matteo :cheer:

tony

sono riuscito a vedere l'abstract da un sito in cui però occorre essere iscritti per avere accesso alla risorsa ... sono convinto comunque che approfondire la questione è possibile con un approccio più soft un buon punto di partenza per esempio potrebbe essere conoscere il cariotipo del B. splendens per esempio se si riuscisse a studiare quello di un certo numero di maschi...

verdeblu

Non sto più seguendo. In che modo aiuterebbe conoscere il cariotipo? Sinceramente non so che sistema cromosomico di determinazione del sesso esista in Betta. Qualcuno ne è a conoscenza? XY? ZW? XO? La questione è abbastanza complessa e non parlerei di metodi poco invasivi, per avere il campione si tratterebbe probabilmente di tagliare una grossa pinna o sacrificare l'animale...

tony

aiuterebbe secondo me per questi motivi e anticipo risposta alla domanda successiva :
esiste la diffusa convinzione che il sesso cromosomico nei B. splendens sia basato su un sistema di eterocromosomi simile a quello dei mammiferi ( xy maschio e xx femmina ) l'esperimento però mi pare di capire che dimostri che le cose potrebbero non stare così ( con tutti i suoi limiti per il tempo in cui è stato concepito.)
lo studio del cariotipo secondo me potrebbe mettere in luce due ordini di fattori :
eterocromosomi se ci sono ?? se tutti i maschi sono caratterizzati dalla presenza di determinati cromosomi sessuali??
se tra il betta non selezionato e le varietà di selezione esista una variazione del contenuto di materiale genetico dovuto per esempio a diverso cariotipo tra le varie specie con cui B. splendens è stato incrociato.
l'esperimento mostra infine che alcuni maschi  possano esserlo biologicamente ( capacità di produrre gameti maschili ) e fenotipicamente pur non essendolo dalla nascita cioè non essendolo geneticamente se il sesso come l'esperimento vuole dimostrare nei betta non fosse correlato agli eterocromosomi ( x e Y ) allora è probabile che osservando diversi cariotipi non siritrovino significativedifferenze..concludo l'invasività o meno della tecnica dipende dalla metodica che si vuole usare per studiare il materiale genetico anche in considerazione dei costi che comporta comunque intendevo dire poco invasivi rispetto all'esperimento in esame però per esempio si potrebbero studiare anche i nostri maschietti una volta deceduti per altre cause.