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Il Betta splendens non selezionato

Aperto da MarZissimo, Agosto 27, 2012, 08:48:45 PM

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MarZissimo

Ciao a tutti, questa sera ho una piccola pausa dal lavoro e ne volevo approfittare per condividere con voi la mia esperienza di quest'anno, relativa ad una delle specie allo stesso tempo più diffuse e poco conosciute del panorama acquariofilo italiano.

Sto parlando, come avrete capito, dal titolo del Betta splendens.
Prima di iniziare a scrivere roba interessante (almeno spero che la troviate tale), mi preme fare alcune precisazioni e alcuni ringraziamenti, che penso siano davvero d'obbligo questa volta.

Parto con i ringraziamenti, perchè mi preme davvero farli.
 - Il primo grazie va a due personaggi che sono colonne portanti dell'AIB, ovvero il presidente Roberto, e il pluripremiato alby.
Il primo grazie, dicevo , va a loro perchè è solo grazie a loro se siamo oggi capaci di studiare in Italia questo pesce nella sua forma, comportamento, pattern originali. NON selezionati.
Gli esemplari da cui sono partito in questa esperienza infatti mi sono stati regalati da loro due, che andando in Germania per una manifestazione legata al mondo dello splendens show, hanno visto questa chicca e non se la sono lasciata sfuggire (GRANDISSIMI!).
Fatto sta che a costo zero mi sono ritrovato due belle coppie da studiare in questi ultimi mesi, e che successivamente vi descriverò.
 - Il secondo grazie va espressamente al sopracitato Alberto per avermi dato il permesso di utilizzare le sue foto (DECISAMENTE migliori delle mie) per questo topic/articolo. Sicuramente gli eventuali lettori ne trarranno beneficio :-)

Passiamo adesso alle precisazioni.
In questa sede stiamo parlando del Betta splendens, quello che tutti (erroneamente) chiamate "betta", e che come sapete bene è stato selezionato da tantissimi anni al fine di presentarlo in diverse forme (Double tail, Crown tail, Plakat, HalfMoon, Big ears, Jumbo, Giant, ecc...) e colori (Mustard gas, Salamander, Solid, Cambodian, Marble ecc..) e prima ancora per sfruttare l'elevata aggressività intraspecifica, presente soprattutto nei maschi, per fare dei combattimenti e scommetterci sopra (vi prego tralasciamo i moralismi ovvii...è chiaro, almeno spero, che chi ha fatto sta cosa non è giudicabile positivamente...).
Quello che a fronte di questo pesce/soprammobile mi sono sempre chiesto è: "come è veramente il Betta splendens in natura?" "Come si comporta?" "Come si riproduce?" "Che differenza c'è con un esemplare commerciale?"
Credo, in questi mesi di aver trovato, se non tutte, alcune risposte a queste domande, ed è proprio per questo che ho deciso di aprire questo topic e condividere/discutere con voi quelle che sono state le mie conclusioni.

Veniamo al succo del discorso.
L'habitat naturale del pesce lo conoscete tutti, quindi invece di spendere parole sull'ovvio, metterò un video:
[video]http://www.youtube.com/watch?v=d38Lo3T3fJI[/video]
Mi preme più che descrivere il biotopo, fare mente locale sul fattore "luminosità" e "barriere visive".
Capite bene che in un posto simile, la luce che passa attraverso le piante, è pochissima, al contrario invece delle barriere visive, che in quella matassa di piante permettono ai pesci di essere presenti in alte densità pur essendo territoriali.
Proprio l'aspetto dell'aggressività è quello che mi ha stupito maggiormente.
All'inizio mi sarei aspettato di poter tenere a malapena una coppia in 120cm di lato lungo, visto che se l'animale selezionato ed abituato a parecchie convivenze ravvicinate, quindi abituato ad una convivenza forzata, è abbastanza aggressivo da portare spesso e volentieri i maschi ad ammazzarsi tra loro, o ad ammazzare le femmine....pensate voi cosa potrebbe fare un esemplare selvatico che di convivenze forzate non ne ha mai sentito parlare...
NIENTE DI PIÙ SBAGLIATO.
Lo splendens in natura non dico che sia un agnellino, ma non è più aggressivo delle ivanacara (per fare un esempio di pesce parecchio "di carattere"), anzi..per motivi logistici e vista anche la giovane età degli esemplari che ho ricevuto, all'inizio ho fatto convivere, sempre ovviamente monitorando giorno e notte il tutto con la massima perizia, quattro esemplari (2M 2F) in soli 50 litri, e ad oggi, con esemplari adulti e maturi sessualmente, ho un cubo di base 50x50 in cui convivono ancora benissimo tutti e 4, senza la benchè minima pinna sfrangiata.
Il perchè di questa cosa sinceramente lo attribuisco sia all'elevata concentrazione di animali in natura che li porta comunque ad essere abituati ad un "comportamento sociale", fatto di gerarchie e lotte per il potere che però si risolvono quando chi perde non muore ma semplicemente si nasconde mezzo metro più in là, dietro l'ennesimo anfratto, senza che ci debba rimettere le pinne, sia al fatto che gli esemplari che troviamo nei negozi discendano dalla prima selezione, quella cioè fatta per i combattimenti.
Queste sono mie semplici supposizioni che chiaramente non hanno nessun valore scientifico, se avete idee in merito mi piacerebbe discuterne con voi e vedere cosa riusciamo a tirar fuori.

Dopo l'habitat, l'aggressività intraspecifica, veniamo alla forma e al colore originale, e qua lascio parlare le foto di alby perchè valgono più di mille parole:


Il Vero maschio di Betta splendens


Altra foto di un maschio adulto


Un gruppetto di giovanili, tra cui quelli che poi sarebbero diventati i miei esemplari


Una femmina adulta


Uno scatto sotto al nido


Da qui si notano benissimo le bande verticali della femmina pronta a deporre

Notare la colorazione del corpo che durante la riproduzione diventa quasi nera e la pinna anale che con il passare del tempo nei maschi si allunga e ingrandisce parecchio, mentre le proporzioni delle altre pinne rimangono pressochè identiche anche in età adulta.
Oltretutto il dimorfismo sessuale è evidentissimo e non si può sicuramente sbagliare, dato che l'ovodepositore nelle femmine è SEMPRE ben evidente e si manifesta come un puntino bianco tra le ventrali.
Se questo non bastasse le pinne dispari delle femmine sono sicuramente più corte e il corpo presenta un pattern molto meno uniforme rispetto a quello dei maschi.

Detto questo passo a raccontarvi la mia esperienza in cui vi descriverò anche la riproduzione e i punti in cui questa differisce da quella che parecchi di voi hanno osservato con esemplari show.

Come detto all'inizio, grazie a Roberto e Alberto, il 25 Marzo 2012, in occasione di un evento AIB mi sono stati regalati quattro esemplari (due coppie) di Betta splendens.
Si tratta di esemplari i cui genitori sono stati pescati a mano da un socio tedesco IGL, per cui sono esemplari F1, la prima generazione nata in cattività.
Trattandosi di esemplari così vicini al ceppo selvatico ho pensato di acidificare un pò l'acqua, portando il ph a 6,8 e lasciando durezze medie, tagliando l'acqua di rubinetto con una buona percentuale di osmosi.
La prima sistemazione dei pesci, anche questo l'ho già scritto, è stata un 50 litri, con 50cm di lato lungo, che i primi giorni mi ha fatto stare molto in pensiero, ma era l'unica vasca con filtro maturo che avevo libera al momento.
L'alimentazione è fin da subito stata soltanto a base di bloodworms e artemia congelata, lasciando solo a qualche episodio sporadico un pizzico di SHG HI RED arricchito con aglio e astaxantina.
La crescita si è dimostrata abbastanza veloce, e questa estate, al fine di studiarli meglio, li ho sistemati in quella che è tutt'ora la loro fissa dimora, ovvero il mio cubo 50x50x55 allestito a paludario (cercate "Cubo macropodus" qui sul forum se vi servissero le immagini e alcune info sulla vasca) con alcuni legni, crypto e l'ormai immancabile pothos nella parte acquatica.
I giorni passavano e il caldo di questa estate torrida mi faceva presagire parecchi avannotti, visto che per questa specie sapevo essere l'alta temperatura il cibo proteico il "trigger" per stimolare le riproduzioni...
Con sommo sbigottimento, sebbene la vita all'interno della vasca fosse di una tranquillità disarmante, non ho mai visto nidi di bolle in quell'allestimento.
Avevo il gran timore di aver sbagliato qualcosa, ma i pesci sembravano davvero in ottima salute, e mangiavano bene, senza carenze nel nuoto o comportamenti strani.

Fortunatamente Alberto mi racconta la stessa cosa con i suoi esemplari, e mi dice che appena isolata una coppia, il nido non tarda ad arrivare.
La mia situazione era abbastanza critica, poichè tutti gli animali erano in terrazzo a fare la vacanza estiva in vasche esterne, e di vasche disponibili per tentare la riproduzione non ce n'erano...così mi viene un lampo di genio: riproduco all'aperto.
Per la precisione sul davanzale della finestra della sala. (Mia madre ha reagito come tutti pensate, e ancora sono in debito per questa cosa...)
Vaschetta ikea da 10 litri allestita con un mazzo enorme di ceratophyllum e un vaso di terracotta. Per offrire al maschio un supporto per il nido ho messo due foglie di catappa a galleggiare nella zone libera della vaschetta.



Mi immaginavo la femmina rintanata nel ceratophyllum e il maschio che costruendo il nido andasse a corteggiarla di tanto in tanto....e così è stato.
La cosa che mi ha sorpreso sono stati i comportamenti del maschio, la totale tranquillità della femmina, e la dimensione del nido e della covata.
Ma andiamo per gradi:
Il 18 Luglio ho allestito la vaschetta e l'ho piazzata come potete vedere dalla foto, sul balcone della sala.
Niente filtro, niente illuminazione artificiale, niente riscaldatore, solo un coperchio per mantenere calda l'aria sopra il pelo d'acqua anche la notte, semmai le T fossero scese troppo, e per prevenire eventuali salti fuori vasca.



Dopo appena 5 minuti dall'inserimento il maschio ha capito come funzionava e ha iniziato a diventare scurissimo, e ha iniziato il lavoro di costruzione del nido.


La femmina (la foto è "appannata" per vi del materiale con cui è fatta la vaschetta ikea)


Il maschio (la foto è "appannata" per vi del materiale con cui è fatta la vaschetta ikea)

Ero contentissimo; le mie paure erano svanite :-)

La femmina per canto suo se ne stava per i fatti suoi, fino a che ad un certo punto, adocchiato il nido, ha iniziato anche lei a divenire molto scura e a presentare le barre orizzontali sui fianchi, tipiche della predisposizione all'accoppiamento.
Questa cosa non era scontata, poichè io per fare le cose più naturali possibili, non ho preso i riproduttori, messi a vista per 24 ore, e condizionato la femmina cercando di ingozzarla di chironomus una settimana prima della riproduzione, ho seguito la dieta regolare, e soltanto spostato un maschio e una femmina. stop. il resto l'ha fatto la buona salute degli esemplari, l'istinto non ancora del tutto condizionato dalla cattività, e l'alta temperatura di questa estate.

I corteggiamenti del maschio sono durati ancora per un paio di giorni e alla fine il nido era grandissimo, nulla a che vedere con quello che fece il mio povero veil tail rosso ormai ben tre anni e mezzo fa. Le due foglie di catappa non sono mai affondate, visto che sotto di esse, a prendere tutta l'area occupata dalla foglia, c'era un nido di bolle multistrato curato minuziosamente dal maschio.


Dettaglio del nido (la foto è "appannata" per vi del materiale con cui è fatta la vaschetta ikea)

La femmina ogni tanto si avvicinava e buttava un occhio al nido. Appena il maschio notava la cosa smetteva di sistemarlo e si posizionava di fronte alla femmina, per poi tornare sui suoi passi per invitarla a seguirlo sotto al nido. Una volta arrivato sotto di esso, con ancora la femmina a guardarlo, lui si posizionava quasi in verticale, con il muso rivolto all'insù e si proponeva con un movimento sinusoidale del corpo, rimanendo però stazionario a mezz'acqua. Sembrava, per dirla in parole spicce, disegnare una esse con il proprio corpo.

In questo lasso di tempo io non ho mai somministrato cibo, se non DUE (di numero) granuli di shg alla femmina, che sono subito stati mangiati, senza inquinare l'acqua della vaschetta.
Dopo un paio di giorni di corteggiamenti fantastici, la femmina si è concessa.
L'accoppiamento è durato circa cinque ore, ed è stato preceduto dagli ormai noti abbracci "fake", ovvero "di prova", senza espulsione delle uova, e quindi senza fecondazione.
Appena ho visto i primi abbracci ho fatto sgombrare la sala da tutta la famiglia per lasciarli da soli in santa pace, e dopo un paio d'ore sono tornato a controllare.
Beh...già, a quel punto, c'erano si e no circa cinquanta uova sotto al nido (stima a occhio ovviamente), e non accennavano a smettere.
A fine riproduzione saranno state circa duecento se non qualcosa di più.
La cosa stupenda di questi pesci quasi selvatici è che la femmina, al contrario di quanto ho visto fare con gli show, aiuta il maschio a portare le uova nel nido, e non accenna a distruggerlo o a mangiarsi le sue stesse uova. È un processo collaborativo a tutti gli effetti.

Una volta finita la danza, la femmina è tornata nel ceratophyllum senza subire nessun attacco da parte del maschio. È stato quasi come se lei già sapesse che il suo compito lì era terminato.
Dopo circa 20 ore ho rimosso la femmina, che a quel punto non era nè un disturbo nè un aiuto al maschio, semplicemente poverina, stava un pò stretta nella nuova casa, e quindi è tornata nel cubo.
L'altra coppia di contro non ha prodotto nemmeno il nido, non so se per colpa della pompa troppo potente (ma non credo proprio dato che ho zone con corrente nulla) o magari perchè la vasca era troppo grande...boh...comunque alla luce dei fatti che sono seguiti...meglio così :°D

Le tempistiche della schiusa e nuoto orizzontale sono state le classiche, 36h per la schiusa e 48 per il nuoto orizzontale. L'ennesima differenza con l'accoppiamento degli show è stata la cura del maschio, davvero maniacale per le uova, anche quando alcune cadevano, delle tantissime che ancora erano attaccate, lui le ha sempre raccolte TUTTE, senza nessuna eccezione.
Una volta che le uova si sono schiuse e  i piccoli hanno iniziato a disperdersi ha iniziato anche lui a "rilassarsi" e dopo circa cinque giorni non accennava minimamente a cibarsi della sua prole, ma neanche a curarsene più di tanto.
Immagino che in natura il maschio rimanga nel suo territorio e siano i piccoli a uscirne man mano che prendono confidenza con il nuoto, per cui lui ad un certo punto non li mangia, ma non li cura più nemmeno.
Per questi motivi ho provato a pescarlo, lui per tutta risposta mi ha morso il retino attaccandolo con tutto se stesso, evidentemente c'era ancora vivo l'istinto di protezione dei piccoli, per cui ho lasciato passare ancora un paio di giorni prima di farlo tornare anche lui nella sua dimora attuale insieme ai suoi fratelli.
Interessante anche il fatto delle gerarchie all'interno del gruppo. Una volta rientrato, il maschio che si è riprodotto non ha fatto altro che andare in parata con tutti per riaffermare la sua leadership, a discapito del maschio rivale e delle femmine che comunque anche loro hanno una bella passione per comando.
Il tutto, ripeto per l'ennesima volta, senza una pinna sfrangiata.

Tornando ai piccoli avevo un pò perso l'entusiasmo iniziale perchè non riuscivo a contarne più di una decina, ed erano davvero piccolissimi.
In ogni caso ho deciso di alimentarli secondo la prassi con anguillole dell'aceto per i primi due-tre giorni e poi subito con naupli (grazie per il consiglio Roberto) di artemia già dal quarto giorno in poi.
I cambi d'acqua sono sempre stati di media entità, di frequenza settimanale, e con acqua agli stessi valori di quella cambiata.

Con il passare dei giorni i piccoli crescevano e di tanto in tanto ne contavo uno in più, e alla fine, ieri, ho deciso di fargli cambiare casa, portandoli tutti in un 30 litri, disallestendo quindi la vaschetta ikea.


La nuova casa dei piccoli

Bene.
Vi comunico che sono INCONTABILI. Probabilmente mi sono campati tutti e duecento, perchè di cadaveri non ne ho visti e vi giuro non sono riuscito a contarli pescandoli, non finivano più!





Adesso stanno nello stanzino in una vasca con le loro due vecchie foglie di catappa e il loro ceratophyllum...ne ho fotografato qualcuno...poi mi sono avvicinato alla vasca e passando con l'orecchio vicino al vetro ne ho sentito uno dire che vi aspettano tutti a Cesena tra un mesetto! ;-)



Ancora un sentito GRAZIE a Roberto, Alberto e AIB per avermi concesso l'opportunità di poter allevare questi splendidi pesci e spero che sempre più persone si appassioneranno a questo Betta splendens, tanto quanto si sono appassionati ai "betta show".

Ciao,
Marco.
solo non selezionati :-)

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Gestle

Complimenti MarZ,è impressionante il confronto che avviene da natura a cattività :)

MarZissimo

Quelli che ho riprodotto sono esemplari F1, ma comunque molto ma molto più vicini al selvatico rispetto agli show, e le differenze macroscopiche che ho trovato ho cercato di metterle tutte dentro questo articolo...poi chiaro che man mano che osservo altro ve lo scrivo.
La condivisione prima di tutto! :)
solo non selezionati :-)

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Brendan

Da bettazine! Complimenti Marz, hai sempre un ottimo modo di scrivere, dove trapela tutta la passione e riesce sempre a coinvolgere! :)

MarZissimo

Ti ringrazio molto!
Son contento se l'effetto sul lettore è quello! :)
solo non selezionati :-)

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MarZissimo

Ah e un'altra cosa IMPORTANTISSIMA che mi sono scordato di scrivere è la seguente: non ci sogniamo di mettere questi pesci in 30 litri, per favore, sfatiamo sto mito della bestia in un cubo 30x30x30 perchè non c'entra niente con un HM che impiega 40 minuti per nuotare da qui a mezzo centimetro...questi sono pesci mobili. 50litri è il minimo per una coppia.
Gli esemplari singoli non hanno senso di essere tenuti quindi per quelli non spendo nemmeno parole sul litri minimi ;)
solo non selezionati :-)

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dalla piet

Favolosi questi splendens! :-)

Complimenti Marz, molto interessante! Non ero molto affascinato da questo complesso però ora mi sto ricredendo e mi piacerebbe osservare questi pesci da vicino !

MarZissimo

Ne ho davvero quanti ne vuoi, e sarei ben felice di dartene alcuni :)
solo non selezionati :-)

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gamgam

Grazie Marz, bellissima descrizione come sempre.
Il comportamento che descrivi ha molti punti di contatto con quello di cui parla Cannata nel suo libro, che ti portero' a Cesena, in particolare il fatto che la femmina collabori alla cura del nido.

Cannata non ha riprodotto selvatici (negli anni 70 e 80 era un po' difficile trovarli) ma ha allevato generazioni continue di pinne a velo per oltre 20 anni in serra, con vasche naturali e alimentazione a base di vivo e surgelato. Penso che questo abbia fatto attenuare la parte "artificiale" di aggressivita' e riemergere un po' di questi comportamenti spontanei.

Una cosa che dice sempre Cannata e' che il comportamento dei Betta descritto da Lorentz nell' "Anello di Salomone" e' sbagliato. Il grande etologo era affascinato dal carattere straordinario di questi pesci, ma aveva a disposizione solo esemplari di selezione (da ceppi sviluppati per il combattimento) tenuti nelle difficili condizioni di alimentazione e acqua degli acquari di 70 anni fa.
Matteo :cheer:

MarZissimo

Grazie a te per i complimenti :)

Infatti non vedo l'ora di poter fare visita a Cannata e di leggere il suo libro....mi sa che troverò parecchi spunti interessanti e parecchio da imparare :)
solo non selezionati :-)

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alby

ben fatto Marz,mi è piaciuto l'articolo!!;)
ora anche la mia F2 è grande circa come i tuoi!:)
sto tenendo anche io ora la mia F1 (2 maschi e 3 femmine) nel 60lt dove sono nati ed è davvero incredibile come oltre a convivere senza screzi (tranne le moltissime parate intimidatorie dei maschi)i pesci instaurino delle gerarchie ben precise,comunicando moltissimo anche con la cromatica del corpo,ad esempio nel mio piccolo gruppetto ho una coppia che ho nominato "ALFA" (che è poi quella che ho isolato per riprodurre),questa coppia ha i colori piu' scuri degli altri fratelli e assieme difende un piccolo territorio dove non accettano nessuno se non quando fornisco loro del cibo,la femmina alfa di solito tiene a bada esclusivamente le altre femmine costringendole a sottomettersi e presentare le bande orizzontali,mentre il maschio raramente attacca le femmine intruse limitandosi a pavoneggiarsi in parate spettacolari con l'altro maschio che cerca di tenergli testa fin dove può dopodichè sbiadisce e scappa NON inseguito dal rivale.
un altra cosa che mi ha colpito è che pur esistendo una coppia alfa nessuno,neppure loro si sono mai degnati di costruire un nido quando erano in gruppo,viceversa una volta deciso di riprodurli mi è bastato unirli contemporaneamente in una vasca già matura,con potature e senza riscaldatore per assistere alla riproduzione il giorno seguente,per poi una volta reimmessi nella loro vasca riprendere la quotidiana routine.....

MarZissimo

Ti ringrazio per i complimenti alby! :)
solo non selezionati :-)

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gamgam

[quote="alby" post=45679] una volta deciso di riprodurli mi è bastato unirli contemporaneamente in una vasca già matura,con potature e senza riscaldatore per assistere alla riproduzione il giorno seguente,per poi una volta reimmessi nella loro vasca riprendere la quotidiana routine.....[/quote]

Bellissimo assistere a dinamiche di coppia negli splendens anche al di fuori dell'atto riproduttivo. Complimenti, due esperienze che insieme valgono una conferenza :cheer:

Mi incuriosisce capire meglio le differenze, che credo ci siano, nel comportamento di coppia degli incubatori orali e dei costruttori di nido. Negli incubatori mi aspetto che la vita di coppia sia più spontanea e duratura (negli unimaculata "mahakham" l'ho osservato) anche in correlazione al modo di riprodursi e curare i piccoli. Nei costruttori di nido  invece mi aspetterei che sia più una questione di convergenza tra i due esemplari dominanti sui rispettivi sessi. Ma se invece difendono insieme un territorio, si deve parlare di vere e proprie coppie stabili anche per loro!
Matteo :cheer:

alby

questo non te lo saprei dire,anche in una vasca di sole femmine c'è sempre una gerarca che domina sulle altre,questa oltre a essere la piu' grossa (di solito perchè mangia di piu') presenta anche colori piu' appariscenti,ora però non sò se il maschio accetta la femmina "alfa" solo perchè la vede piu' colorata e quindi la identifica come piu' promettente per una eventuale riproduzione o se proprio riesca a riconoscerla come sua compagna!
credo che i costruttori di nido siano molto piu' fedifraghi e che per loro valga la regola "tutto fa brodo",non credo che i due facciano coppia fissa ma che soltanto scaccino assieme dei rivali dal territorio migliore (ricordo che è li che fornisco sempre il cibo)come farebbe una qualsiasi coppia in riproduzione...(anche se poi il nido non l'anno mai fatto ma sono convinto che se togliessi tutti gli altri lo farebbero lì).

Roberto Silverii

Caro MarZ, fare un regalo così a te è solamente un piacere! Ti faccio i miei complimenti per tutta la passione che ci metti nell'allevare al meglio queste bestiole ed i risultati non possono essere che stupefacenti!

Topic meraviglioso ed estremamente interessante! GRAZIE a te!!! :)