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Aste e vendite nei concorsi

Aperto da andreamb, Dicembre 05, 2010, 10:57:00 PM

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andreamb

Scusate la domanda... io vengo da un "mondo" diverso... quello dei poecilidiani....
Quando si fanno le esibizioni (intendo campionati guppy show) gli espositori sottoscrivono l'obbligo di mettere all'asta i pesci che fanno partecipare alle esibizioni...
Questa scelta è stata fatta per vari motivi... fra questi  proprio il favorire la diffusione dell'hobby... il garantire la "diffusione" delle novità selezionate... etc... .
Nulla vieta, chiaramente, al proprietario di partecipare all'asta dei propri pesci... questo è fatto per "salvaguardare" eventuali genealogie ultraselezionate.... e siccome ogni cosa ha un prezzo... anche le "ultraselezionate" può capitare che vengano acquistate da terzi!
Capitano, in queste aste, le cose più incredibili... che pesci non vittoriosi di alcun titolo raggiungano cifre "significative" (parliamo di 60/100 euro per un trio)... perchè ritenuti "interessanti" da allevatori per futuri incroci... e che i "campioni" della manifestazione vengano piazzati per 30/40 euro...o non essere venduti affatto... in quanto pesci già troppo "visti"... stupendi ma "standard noti"...
Avete qualcosa di simile nei vostri regolamenti?
Può - Potrebbe essere interessante nel mondo dei betta un simile regolamento?

Roberto Silverii

Ciao Andrea!
nel mondo dei betta la messa in vendita (asta o prezzo fisso, questo lo decide chi organizza lo show) degli esemplari in concorso non è obbligatoria, anche se da quello che ho visto, spesso anche i vincitori vengono venduti, ma non sempre :)

alby

di questa cosa ne stavo parlando con Simone Fumagalli a Bologna,il quale mi diceva che in Francia se non ricordo male i trii di guppy che venivano esposti non potevano piu' essere ritirati e io gli chiesi: ma questa cosa non è controproducente?nel senso....se io ho un esemplare bellissimo e non mi và assolutamente di cederlo non mi sognerei mai di esporlo x poi "perderlo" e quindi si ha il rischio che nelle mostre vengano esposti solo gli scarti che si ha già intenzione di sbolognare sbaglio?
io penso che sia giusto che sia l'allevatore a decidere se quel soggetto verrà esposto x una soddisfazione personale (xchè è bello da vedere,x vincere una coppa appagandosi degli sforzi fatti)o x partecipare e poi venderlo!trovo molto comodo il metodo adottato da bettas4all in olanda che consisteva nel mettere 2 cartellini in una copertina davanti alla vaschetta del pesce indicanti sesso,colore,forma e prezzo,chi ne fossse interessato poteva prendere il cartellino gemello consegnarlo alla cassa e ritirare il suo pesce,il devoluto andava metà all'associazione e metà all'allevatore(naturalmente noi che siamo ancora giovani possiamo devolvere tutto alla nostra associazione;) )

andreamb

Partiamo dal presupposto che io capisco più di guppy che di betta...
ogni allevatore (se è allevatore) ha a disposizione sia la "linea" da cui sono nati i pesci che espone che i fratelli... e se è un allevatore ha stabilizzato o stà stabilizzando determinate caratteristiche...
Ogni allevatore "persegue" un proprio standard... più o meno logico che sia... puntando ad un risultato... il "cedere" i propri sforzi nell'allevamento (a volte ben retribuito)dà la possibilità... un punto di partenza... per altri allevatori con fini diversi... o che avendo lo stesso fine potrebbero avere più fortuna!
Se ben ci pensiamo nessuno parte più dai selvatici (tranne gli amanti dei selvatici)... sarebbe rinnegare anni di evoluzione e di selezioni...
Gli allevatori, in questo modo, si garantiscono nuova linfa vitale (genetica)per i loro allevamenti... e tutto garantisce a tutti i migliori risultati...
Fare mostre e fiere ha dei costi... allevare "linee" ha dei costi...
Tutti ci "guadagnano" (sia gli allevatori professionisti che i visitatori)...
Il vincere premi, fà crescere di fama gli allevatori... che potranno piazzare meglio i propri prodotti... ed i visitatori avranno a disposizione ( a volte a costi relativamente contenuti) degli esemplari "notevoli".
Il tutto nella speranza di non creare creature troppo fragili (l'accoppiamento ripetuto tra consanguinei indebolisce la specie)... o materialmente incapaci al nuoto o alla riproduzione.