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scegliere il male minore...

Aperto da alby, Marzo 31, 2014, 08:07:28 PM

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alby

da circa un anno a questa parte mi sono appassionato anche al settore marino e ad oggi a casa ho ben 2 vasche (un 30lt e un 50lt).
il primo da 30lt mi è stato regalato dal padre della mia ragazza nel quale ci abitavano già un gambero lysmata,un sinchyropus splendidus femmina e una chrysiptera parasema e un piccolo paguro.
ovvimanente non ci misi piu' nulla ma mi innamorai da subito del "pesce mandarino" così alla fiera di piancenza decisi di comprare un maschio alla mia femminuccia e di trasferirli in un 50lt tutti per loro nel quale avevo precedentemente inserito abbondanti rocce vive già mature e una pompa di movimento da circa un mese.
ovviamente la mia speranza era quella di riprodurli ma già è un miracolo nutrirli correttamente,(questi pesci mangiano solo il necessario per sopravvivere anche se hanno a loro disposizione parecchio cibo surgelato).
ho dunque deciso date le dimensioni della vasca di aggiungere una coppia di "pesci pagliaccio" (amphiprion ocellaris) per dare un po di vita alla vasca dato che i mandarini stanno quasi sempre nascosti tra le rocce, ma quì è sorto il problema!!
anche se i "pagliaccio" sono comunemente riprodotti in cattività anche da privati non è stato facile trovare qualche allevatore in zona e di spedizioni (trattandosi di specie marine) non ci penso nemmeno!
la scelta è ricaduta dunque su qualche negozio nelle mie zone e ho presto scoperto che esistono 2 tipi diversi di "pagliaccio",quelli di allevamento e quelli di cattura! quale scegliere allora??
il pesce di cattura è piu' bello e "ornamentale" perchè è abituato a stare sulle anemoni dove è nato ma è di CATTURA e comprarlo aumenterebbe solamente e inutilmente le catture nel mare dato che da generazioni è allevato facilmente in cattività!
il pesce di allevamento invece è piu' docile,mangia i cibi preparati ecc.. ma allora perchè li catturano ancora?? perchè è allevato in vasche sterili e senza anemone e ha perso l'attitudine alla simbiosi con questo animale,non ne ha mai visto uno e non sa cosa farsene ed è per questo che ancora vengono catturati!!
qui alcuni filmati su come vengono riprodotti:
http://www.youtube.com/watch?v=VjhidTLcB7A
http://www.youtube.com/watch?v=Pzt3aaK6QE8

nella speranza di aver fatto la scelta migliore ho comprato una coppia di allevamento, voi cosa ne pensate? qual'è il male minore?

Fatacarabina

Bravo Alby, io ti voto 10 e lode.
Magari con un po' di tempo l'istinto naturale gli farà intuire quello che i consimili selvatici imparano per imitazione.
Anna
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Elen sila lumenn\' omentlievo !

MarZissimo

La scelta migliore è quella che hai fatto: prima coppia di allevamento, ti fai le ossa, capisci bene come si riproducono e poi next level, coppia di cattura allevata per bene, con anemoni e allevamento "naturale", in modo da mettere in circuito hobbistico pesci di allevamento che sanno cosa sia un'anemone e cose simili :)

Questo ovviamente IMHO ;)
solo non selezionati :-)

Partecipa al progetto di mantenimento AIB!

Cadore

Seguo con interesse questa tua esperienza Alby :)

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Kristalya

Io sono sempre categoricamente contraria alla cattura per i privati, ai programmi di mantenimento della specie in acquari pubblici o università do una speranza invece :-)
Quindi secondo me hai fatto benissimo. Magari presi da piccini ritrovano l'istinto verso l'anemone?

gamgam

Una cosa credo paradossale e un po' triste è che quelli di allevamento possono costare anche più di quelli di cattura...
Comunque anche io, se un giorno riuscirò ad allestite un marino, farò come te.
Matteo :cheer:

Roberto Silverii

Anche secondo me hai fatto la scelta giusta, anche perchè i metodi di cattura di questi animali sono davvero "cruenti", vengono storditi con veleni che distruggono anche la barriera corallina e solo una piccolissima parte di quelli pescati sopravvive (prima al veleno, poi alle spedizioni) :(

alby

si,il tipo da cui presi il sinchyropus a piacenza mi disse che nelle filippine ad es li pescano buttando SODA CAUSTICA in acqua per stordirli! =/

Roberto Silverii

Io avevo sentito parlare del cianuro se non erro, ma non ricordo bene :/

topo

Si usano il cianuro che sappia pure io
In primis quelli di cattura hanno colori più accesi, quelli allevati cmq da queste parti costano meno
Sapevo però, e son indietro di anni, che li riproducono con stimolanti ormonali... adesso però boh
andrea queirolo, topo ;)

gamgam

A proposito dei pesci di cattura, sentivo ieri che ci sono proposte di regolamentazione molto radicale per limitare questo mercato. Però io ho qualcosa da dire in sua difesa, e non avendo mai avuto pesci di cattura lo dico in maniera disinteressata.

Uno studio della FAO che si trova su Internet dice che il mercato dei pesci "ornamentali" d'acqua dolce è fatto per il 90% da pesci riprodotti in cattività, mentre nel marino solo 25 specie su 8000 (immagino includano gli invertebrati) vengono riprodotte in cattività per la vendita. Se ne dovrebbe dedurre che le specie marine sono quelle più rischio. E invece i pesci di acqua dolce si estinguono a velocità doppia rispetto ai marini (e tripla o quadrupla rispetto agli altri animali). E si estinguono più rapidamente in Asia (dove la percentuale di pesci di allevamento è molto superiore al 90%) rispetto all'Africa e al Sud America dove la cattura ha un mercato anche nel "dolce". Perché?

Ovviamente perché il mercato dei pesci ornamentali, nonostante comportamenti criminali come la pesca al cianuro, incide poco, per fortuna. Viceversa deforestazione, industrializzazione e attività umane richiedono tanta acqua dolce, avvengono sempre accanto a laghi e fiumi ed eliminano interi ecosistemi in un battito di ciglia.

E' chiaro che le catture pongono un problema etico importante, ma d'altra parte se gestite e regolamentate con attenzione sono una delle poche possibilità di sostentaento economico per certe zone dove l'unica alternativa è il lavoro minorile in fabbrica oppure i bracconaggio. Molti non accettano questo ragionamento e sono convinti che per preservare la natura sia necessario lasciarla sola, lì dov'è, e rimuovere il più possibile i contatti con l'uomo. Purtroppo però gli uomini sono 7 miliardi e se questo posto in cui lasciamo la natura selvaggia si riduce a microscopiche riserve naturali, alla fine si preserva ben poco. Quanti pensano che i leoni africani, ridotti a poche migliaia e chiusi in piccoli parchi, abbiano ancora gli stessi comportamenti che avevano solo 200 anni fa quando erano centinaia di migliaia e spaziavano ovunque?
Basta leggere un articolo del National Geographic sui leoni delle grandi riserve della Tanzania per capire che non è così. Anche se sono selvatici i loro comportamenti sono cambiati perché vivono in una riserva.

La mia conclusione è che le posizioni radicali, di principio, non aiutano a preservare la natura. Solo se permetteremo ai nostri figli di avere un legame emotivo e di vicinanza con la natura riusciremo a salvarla. Una persona che con consapevolezza e attenzione dedica una parte importante del suo tempo a un acquario, anche marino, anche con esemplari di cattura (purché secondo delle regole serie) può sviluppare e trasmettere alla sua famiglia e agli altri una passione, un legame che contribuisce a cambiare l'atteggiamento e la sensibilità degli uomini verso la natura. Attenzione, non deve essere un compromesso, ma una sfida, la ricerca di un equilibrio, ma è proprio l'equilibrio quello che serve di più tra uomo e natura. Non è il male minore. Il male miore semmai sono le riserve naturali o le piccole aree protette che siamo costretti a creare quando ogni equilibrio è perduto senza che ce ne accorgessimo.
Matteo :cheer:

Kristalya

Matteo il ragionamento è molto bello, ma è utopico. Lo stato dei fatti è che, a parte le raccapriccianti modalità di cattura (per me sufficienti a dire "basta"), le persone che hanno più o meno intenzione di "sensibilizzarsi" provano a creare l' "equilibrio" sulla pelle di esseri viventi. L'acquariofilia fa stragi tutti i giorni su tutta la catena (dal produttore al consumatore se vogliamo definirli così), ed è un qualcosa che, personalmente, mi fa star male, tanto che sono stata per diverso tempo con acquari di sole piante, poi con pesci presi solo da allevatori privati e riprodotti da me, i negozi mi mettono la nausea.
Penso che se da un giorno all'altro vietassero il commercio di qualsiasi animale sarei felice di rinunciare a ciò che di più bello ho in casa.
Per il mantenimento della biodiversità trovo sensate solo le riserve e altri spazi appositi. Le poche persone che arrivano a rispettare gli animali mediante la loro detenzione, secondo me, non compensa la restante parte che subisce maltrattamenti e perde la vita.

Sono un pò pessimista? :lol:

gamgam

Ma è più utopico un mondo in cui solo a pochi eletti (più colti o più ricchi?) è concesso di conoscere gli animali e di goderne negli "spazi appositi" mentre a tutti gli altri è vietato. La sensibilità per questi temi è cresciuta in maniera enorme negli ultimi 30 anni proprio perché si è limitato e vietato i comportamenti sbagliati ma lasciando a tutti la possibilità di avere degli animali, quindi di tenerli nelle proprie case, regalarli ai propri cari e, inevitabilmente, commerciarli.

Poi sarò il primo a firmare per avere più parchi e riserve protette, ma senza una sensibilità diffusa e capillare le riserve sono solo dei centri di estinzione differita.
Matteo :cheer:

alby

io penso che si dovrebbe fare un vero e proprio "patentino" per detenere un qualsiasi animale,fare un test come per avere il motorino!!
abolirei anche le "giardinerie" che sono diventate dei veri e propri lager che fanno centinaia e centinaia di morti al giorno,vendendo animali spesso malati e "ricamandoci" (ho avuto modo di girare qualche grossista e i prezzi dei pesci sono a volte quadruplicati dalle giardinerie) fior fior di quattrini sulle spalle di povera gente che non sa nemmeno con certezza cosi si sta portando a casa data l'inesperienza palese dei commessi e della loro filosofia "basta vendere"!

Cadore

Scusate se porto a galla questo post ma volevo sapere se l'avventura con un nano acquario marino è andato a buon fine :)
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