Acquarium 04-9 - Gian Piero Cannata "40 anni come allevatore e appassionato di Betta"

[Roberto Silverii]

Gian Piero Cannata - 40 anni come allevatore e appassionato di Betta

Buona lettura!

:aib:

[skakrew]

Articolo molto interessante!  Specialmente il lasciare entrambi i genitori per mesi... o come è riuscito a lasciare i maschi assieme come le femmine... regole che credevo basilari lui le ssfata. Voi che ne pensate?

[attilio]

Credo che la cosa sia resa possibile dal fatto che si riferisce ad animali che non hanno subito selezioni così "spinte" come i nostri.
Ricordiamo che in natura il maschio provvede ad eliminare i figli che ritiene più deboli, malformati o inadatti... se in vasca lo osserviamo utilizzare questa metodologia ecco che quel maschio è "...cattivo e da allontanare appena i piccoli iniziano a lasciare il nido...".

Capita spesso con tutti gli animali, anche con i più in alto nella scala evolutiva, quante volte la cagnetta abbandona un piccolo... non è per cattiveria ma perchè si rende conto che quell'esserino non avrebbe vita lunga, serena, facile e pertanto dirige i suoi sforzi verso i fratelli.

Nel caso in oggetto, la convivenza dei maschi con le femmine è ovvia in natura così come sono naturali le scaramucce che possono danneggiare le meravigliose pinne dei nostri selezionatissimi HM o CT... quindi noi li separiamo alla nascita e perdono anche il semplice istinto alla convivenza pacifica (o quasi )

Ovviamente quanto sopra esposto rappresenta solo un mio parere confutabilissimo e sono aperto a qualsiasi tipo di confronto :thumbs:

[skakrew]

Più che la convivenza maschi e femmine e proprio la vasca soli maschi che mi ha molto stupito...

Per la selezione che fa il padre non potrebbe giocarci? Spesso siamo noi a eliminare i piccoli dalla crescita più lenta per sfoltire covate numerose..

Per il resto condivito in toto il tuo pensiero

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[gamgam]

Gian Piero ha sicuramente sperimentato tante situazioni e la sua filosofia non è mai stata orientata alla selezione ma al benessere dei pesci e all'osservazione dei loro comportamenti. Ancora oggi i suoi Betta sono allevati in modo molto naturale, in vasche piene di piante immerse ed emerse. Anche io quindi penso che incida quello che dice Attilio. Ovviamente però, di norma Gian Piero tiene anche lui i maschi separati.

In generale, tra fratelli vissuti sempre insieme, la convivenza è possibile anche tra Betta selezionati: però in certe condizioni (abbondanza di cibo, piante, spazio e femmine) e per periodi limitati.

Ad esempio ecco una cosa capitata a me poco tempo fa (sono sicuro che anche altri allevatori hanno esperienze simili).
Ho spostato le ultime 10-12 femmine di una nidiata di tre mesi di HMPK nell'acquario da 200 litri, loro casa definitiva già abitata da altre femmine e piena di piante (invasa dalla Najas guadalupensis) e non mi sono accorto che tra loro c'erano tre maschi che non avevano ancora sviluppato le pinne. I fratelli dominanti erano stati tutti separati nei mesi precedenti e mostravano già delle pinne da concorso.
Uno dei tre, appena spostato nel nuovo ambiente, ha subito assunto comportamenti aggressivi, per il solo fatto di essere in un posto diverso, meno affollato e con altre femmine, quindi si è fatto riconoscere, ed è stato separato.
Solo un paio di mesi dopo ho scoperto che gli altri due maschi che nel frattempo avevano sviluppato le pinne, ma non si infastidivano. Tendenzialmente vivevano su lati opposti della vasca, ma anche incontrandosi per caso (di solito quando davo il cibo) non andavano in parata e non si aggredivano.
Li ho lasciati insieme fino a 7-8 mesi di età e uno dei due ha fatto più volte il nido, ma non ha mai aggredito l'altro. Sicuramente le piante numerose hanno aiutato.
Una mattina però ho trovato l'altro maschio con un taglio sulla coda. Niente di grave, solo un piccolo taglio che potrebbe avergli fatto anche una femmina. Ma dato che stavo per partire e mi sarei assentato per 5 notti senza nutrirli, e poco dopo per altre 3 ho preferito separare quel maschio e lasciare l'altro con le femmine, dove vive tuttora.

[Cadore]

Grazie Roberto per l'articolo