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Aperto da MarZissimo, Marzo 27, 2012, 01:22:22 AM

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MarZissimo

Ciao a tutti ragazzi :)

È da un pò che penso questa cosa, e alla fin fine mi sono deciso anche a parlarne con voi, visto anche quello che è successo a Pavia.

In sostanza io ho sempre fatto questo discorso: i pesci in natura vanno salvaguardati, se proprio voglio prendere un pesce e tenerlo dentro la vasca, almeno che sia locato (in modo che possa tenerlo al meglio) e che non sia wild (nel VERO senso del termine) ma almeno f1, così non si vanno a intaccare le popolazioni selvatiche.
Secondo questo ragionamento, se il primo che pesca la coppia wild si impegna nelle riproduzioni, tutti gli altri che vorranno quel pesce lo avranno a disposizione prendendo i suoi esemplari f1, f2 e via dicendo, per questo ho sempre esortato tutti a riprodurre (e lo faccio ancora).
Abbiamo ottenuto risultati fantastici in questo anno e ancora ne stiamo ottenendo...però inizio a vedere delle "falle" nel sistema.
Io ho 28 unimaculata subadulti, alby ha circa cento mahachai, altri unimaculata stanno arrivando da altre riproduzioni...il presidente ha 40 simplex (vabè che per questi il discorso è un pò particolare sapendo che sono in red list)....a questo punto la domanda è: dove li mettiamo?
Non è un segreto che se allevati in spazi e modi adeguati i pesci crescano meglio...basta guardare i pesci che regalai a g@s...due coppie su tre si sono già riprodotte...i fratelli (i 28 sopracitati) da me, superano a malapena i 5cm...è chiaro che andando avanti così mi rimangono nani...questo perchè per tutti quei pesci io ora ho un 120x45x45 che è comunque troppo piccolo...sporcano tanto e io non posso fare un cambio un giorno si e uno no...ne faccio uno ogni 10gg se il tempo me lo permette, altrimenti anche ogni due settimane...quindi ecco...faccio fatica a tenerli e come me anche altri immagino.
A questo punto chiaro che sarebbe PERFETTO se trovassi nove persone a cui dare un trio (9x3 = 27) in modo come detto all'inizio, di diffondere pesci poco comuni e molto belli....ecco...peccato che non sia così.
Il dato di fatto, la sconfitta più grande, è che non è così....a Pavia non ne ho regalato uno...
ci sono chiaramente delle scusanti eh...in primis colpa mia che mi sono organizzato male non informandomi su dove sarebbe stata piazzata la vasca (se sapevo mi portavo davvero un supporto più alto, così era più visibile) avrei curato di più il layout invece che un tronco un vaso e del cerato...c'è anche da dire che non era forse il contesto adatto per sponsorizzare animali del genere (quasi la totalità dei clienti chiedeva dei pesci rossi, che je voi dì a quelli?! che il Mahakam è lungo addirittura 760km!?)...ma anche a Cesena (evento che raccoglieva gente più appassionata che il semplice garden) e forse anche a Ranco, non è possibile pensare di piazzare 30, 50, 80 pesci della stessa specie...quindi penso sia giusto fare un ragionamento di questo tipo, e vorrei sapere da voi cosa ne pensate:

Se alleviamo pesci come gli unimaculata in trio semplice 2m 1f in 60 litri, isolando di volta in volta il maschio che incuba, fisso che ne abbiamo 900 in pochi mesi, e siamo al punto di partenza.
Se teniamo maschi e femmine divisi per troppo tempo è innaturale e dannoso anche per i pesci (ho letto che i maschi in questo caso diventano parecchio aggressivi).
L'unica secondo me è giocare di colonia, in vasche più grandi, imparando bene a progettare i layout.
Mi spiego meglio.
Io spero che tra Ranco e Cesena 2012 riuscirò a trovare nove appassionati, quindi quei pesci che ho ora troveranno presto una casa definitiva, ma per gli altri dieci che ho tenuto per me, invece che dividerli in due gruppi di 1f e 4m, ho pensato di allestire una vasca unica da 90x45x45 con filtro d'amburgo e parecchio muschio legni vasi galleggianti ecc ecc.. (per ora la vasca è solo nella mia testa, ma presto la allestirò) in modo da lasciare tutto al caso....così come è stato per gli schalleri, che non sono riuscito a pescare per portarli a Pavia.  Sostanzialmente in quella vasca ogni 7gg c'è un rilascio, con i maschi che a turno incubano e la femmina che "abbraccia" a tutto spiano. Io per mancanza di tempo non ho mai provato a isolare nessuno, e con la vegetazione ogni tanto un piccolo si salva, in questo modo si arriva dopo un pò ad avere una popolazione che comunque cresce, ma nel lungo periodo il numero è sicuramente più gestibile. Io ora ho solo 5 schalleri adulti f1...mi bastano uno/due contatti e li ho sistemati a dovere, in casa di appassionati che magari si iscrivono al forum e fanno sapere che fine hanno fatto i miei pesci.
Dite che questo è un modo giusto di procedere?
Avete alternative?

L'alternativa "li do al negozio" a me non piace, perchè se con tutta la fatica che abbiam fatto per portarli in italia, uno me li compra dal negoziante che gli dice di metterli in 30 litri (betta = 30 litri, ormai me pare na filastrocca), allora tutte la fatica, l'impegno, l'ideologia di fondo....va tutto a meretrici...

detto questo a voi la parola...

p.s. ....io ho posto dei casi di esempio in cui nomino specie incubatori orali..ma la cosa penso valga ancora di più se pensiamo ai costruttori di nidi...tipo che se a me domani gli splendens depongono 100 piccoli....io sono FI-NI-TO.
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dalla piet

Io sono d'accordissimo con il tuo ragionamento su tutta la parte della "colonia" e credo che sia il modo giusto per far crescere i nostri pesci.

Oltre al problema "dove li metto" c'è da valutare anche che i nostri pesci come accennavi prima molto probabilmente non sono wild anche se venduti come wild e di conseguenza potrebbero arrivare nelle nostre vasche dei fratelli,  noi andremo a riprodurli e chi li avrà dopo di noi riprodurrà ancora fratelli e così sta succedendo per i simplex, tutte le persone che scrivono nel web e che hanno i simplex li hanno tutti dalla stessa provenienza, potrebbe diventare presto un problema tanto che un ragazzo che li ha riprodotti ha avuto dei pesci deformi.
Presto avremo pesci storti con problemi evidenti se non facciamo qualcosa per salvaguardare le specie in nostro possesso. Perchè arrivare a fare delle selezioni su questi pesci come sugli "show" ? Perchè non usiamo quella parte che abbiamo dedicato al "programma di mantenimento delle specie selvatiche" ??

Penso che per mantenere i nostri Betta potremmo iniziare ad usare il "programma di mantenimento"  facendo scambi con altre associazioni oppure allevare parallelamente due/tre "genetiche" ed iniziare un vero mantenimento delle specie meno comuni e quelle in via di estinzione.

Marco al negoziante non dovremmo manco pensare di darli.. se trovassimo gente che acquistasse da noi dall'estero? Ci sono moltissimi forum e associazioni che trattano di betta.

MarZissimo

Esatto, infatti il top è scambiare (come alcuni di voi hanno fatto in Germania) i pesci con le altre associazioni...il problema è che spedire i pesci è rischiosissimo, quindi l'unica è spostarsi di volta in volta. Sta cosa per carità è bellissima, ma non fattibile tutti i giorni, per cui all'anno se ho parecchio tempo libero posso farne tipo...3, massimo 4 di manifestazioni...e anche lì non posso pensare di dare 30 pesci tutti in blocco...quindi sostanzialmente il problema rimane....

Per i simplex e tutte le altre specie in red list il discorso è ancora più intricato, nel senso che evitare riproduzioni di grandi entità di quel pesce è un peccato triplo, perchè appunto in natura se la passa male...a Pavia proprio sui simplex ho sentito un'idea FANTASTICA.
Siccome la location è UNA SOLA in natura, e quindi anche in cattività non c'è rischio di ibridazione tra varie popolazioni si può pensare di organizzare un "releasing" trip, ovvero con gli esemplari riprodotti, una volta l'anno si va nella location asiatica e si rilasciano i pesci allevati da noi. Ci vorrebbe un naturalista coordinatore per cose come questa (magari ci sono problemi che io non vedo), ma penso sarebbe davvero una cosa unica e un vero onore per l'associazione se la organizzassimo sul serio :)
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Alexander MacNaughton

[quote="MarZissimo" post=38197]si può pensare di organizzare un "releasing" trip, ovvero con gli esemplari riprodotti, una volta l'anno si va nella location asiatica e si rilasciano i pesci allevati da noi.[/quote]

Il primo problema è legato al budget. Poi ai permessi del governo ti deve dare. La location rimarrà un oasi naturale o devono costruirci da quì a dieci anni? :S

inoltre per poter rilasciare dovremmo dare da mangiare sempre e solo esclusivamente del vivo...
Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore. Albert Einstein

dalla piet

Per risolvere il problema del budget basta fare cose alla nostra portata... per i permessi basterebbe appoggiarsi a qualche ente che si occupa di queste cose....
Per il vivo non c'è problema.
Ma prima di rilasciare i pesci in natura penso che ne dovremo fare di strada....
Dovremmo provare a fare qualcosa poi capiremo a cosa andiamo incontro.

MarZissimo

È una cosa molto complicata, e per niente da sottovalutare, bisognerebbe assolutamente essere appoggiati da qualche ente per la salvaguardia, e anche lì la burocrazia non sarebbe da poco....però sarebbe davvero, ma davvero una cosa spettacolare

Tornando in topic....ci sono altre soluzioni secondo voi per le specie non a rischio?
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gamgam

Potremmo porre queste domande a qualche tedesco che alleva questi esemplari da più tempo di noi. Magari si è posto questi problemi oppure è in contatto con i suoi connazionali che organizzano spedizioni annuali in quelle zone. Questo è un lavoro per Bettazine!

Fortunatamente la zona di origine dei Simplex è a rischio per le sue ridottissime dimensioni, ma è situata in una zona dove ci sono già dei parchi protetti e un turismo naturalistico (trekking, aree termali). Mentre il turismo di massa si concentra sui litorali (tra l'altro spiagge tropicali bellissime). Quindi è una zona su cui ha molto senso investire con reinserimenti e poca pubblicità.

Per la soluzione della vasca biotopo di grande dimensioni, per oltre che una soluzione è un vecchio sogno. Ci penso spesso e penso (anzi spero) anche che, instaurando un ciclo con temperature basse in inverno e alte in estate si riesca a riprodurre una stagionalità negli accoppiamenti. Ho verificato che coi ciclidi africani funziona benissimo e si possono curare vasche che danno soddisfazioni enormi.
Matteo :cheer:

Roberto Silverii

Ciao MarZ!

ne abbiamo parlato molto a Pavia con Venus anche, scervellandoci per trovare un'alternativa..ma sembra anche a me che la vasca per la colonia sia senza dubbio la soluzione migliore.
Io mi sono convinto che vale la pena "salvare" tutti gli avannotti della prima riproduzione al fine di donarli ad altri appassionati ed una volta che il mercato è saturo, lasciare che la popolazione si "autogestisca"..sembra proprio essere il miglior compromesso!

Alexander MacNaughton

Forse il problema è proprio quello non attira e il "selvatico" non ha mercato... quindi saranno sempre in pochi gli appassionati che interessa il carattere e non il colore...
Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore. Albert Einstein

gamgam

Io con gli unimaculata vorrei comportarmi così. Niente vasca da riproduzione. Una parte dei piccoli nati si isola, prima in sale parto in rete o con un divisorio mobile per un terzo della vasca, infine spostandoli in una vasca di accrescimento quando sono abbastanza cresciuti (un mese?). Gli altri restano nella vasca di comunità, sempre molto piantumata e con un filtraggio sicuro, che non li aspiri. Quanti isolarne dipende tempo, spazio, richiesta.
Matteo :cheer:

Roberto Silverii

Una cosa fondamentale è informare sui selvatici e farli vedere sempre al grande pubblico! Dobbiamo esporli ìad ogni manifestazione, organizzare conferenze, parlarne, far scoprire quanto siano belli e quanto sia affascinante la loro biologia!

In AIB, soprattutto grazie a MarZ, la passione per i wild è esplosa, ma dobbiamo riportare questo trend a livello nazionale, così che tutti inizino ad allevarli, con la consapevolezza di avere in vasca delle meraviglie della natura che nei loro biotopi di origine rischiano di sparire!

Venus

Ragazzi, l'incontro di Pavia ha prodotto tanti spunti interessanti, e soprattutto la problematica descritta da Marco e Roberto.
Purtroppo, come ho provato anch'io in prima persona, i buoni propositi si scontrano troppo spesso con ignoranza (facilmente superabile con l'informazione) e menefreghismo (e qui è molto più dura), e ciò mi ha portato, nel tempo, a capire che non è eticamente corretto mandare a morte più o meno certa una gran quantità di pesci perché ne abbiamo tirati grandi troppi e non riusciamo più a tenerli, e quindi ce ne liberiamo portandoli in massa dal negoziante.
Questo non aiuta nessuno, né i pesci che muoiono, né la specie o la sua diffusione (molto meglio trovare un singolo appassionato in più che 100 menefreghisti)...fa solo guadagnare il negoziante, andando quindi ad alimentare ulteriormente il mercato dei pesci ornamentali, con tutto quello che si nasconde dietro.
Ergo, anche secondo me il modo migliore di procedere è mantenere gli esemplari in colonia, in vasche sovradimensionate ed allestite ad hoc, con esemplari che si riproducono "naturalmente" e una sorta di selezione naturale per quanto riguarda i giovanili, che saranno sempre in numero molto esiguo (è molto semplice trovare un appassionato a cui cedere 6 B. unimaculata, quasi impossibile trovarne 10 se se ne hanno 60).

marcosovico

Anche per me la soluzione colonia è la via giusta!
Ps: se si organizza relaese trip sarebbe veramente bello e ci farei un pensierino.
Dov'è il posto in cui bisognerebbe liberarli?
Marco

MarZissimo

È in thai, in una laguna in cui l'acqua è così ricca di carbonati da risultare celeste....è l'unica (che io sappia) location dei simplex, per cui non correremmo nemmeno il rischio di ibridazioni e sfaceli....però capito....per fare sta cosa bisogna che sentiamo davvero un autorità in questione...

per farti capire...è un posto simile:
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alby

Marco,in quel luogo i carbonati da dove provengono? che tipo di carbonati sono? come si può ricreare una quantità simile in acquario?