Il forum riapre i battenti! - Da Aprile 2024 siamo tornati online!!!!

Genetica dei colori e: colori mancanti e bicolori

Aperto da gamgam, Dicembre 04, 2011, 09:48:05 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

gamgam

Colori mancanti e bicolori

I colori mancanti, verde e viola

La teoria del colore prevede, come è noto, che esistano tre colori primari: rosso, giallo e blu e tre colori secondari, ottenibili dalla mescolanza dei primi: arancio, verde e viola. Nei Betta quattro di questi sei colori sono facilmente ritrovabili e riproducibili stabilmente: rosso, arancio, giallo e blu. Due invece mancano: non esistono infatti Betta verde o viola. Perlomeno non nel senso di un colore verde o viola omogeneo, compatto, non metallico. Perche?
In realtà non vi sono certezze scientifiche sull'argomento e non è escluso che in futuro si manifestino nuove mutazioni o combinazioni di  mutazioni note in grado di produrre questi colori.
Infatti altri pesci tropicali (per lo più  marini) presentano colorazioni di questo tipo e i meccanismi di pigmentazione e di colore strutturale non sono dissimili tra questi pesci e i Betta.
Certo è che i due colori mancanti sono dati dalla somma di due colori primari: giallo e blu, oppure rosso e blu, che nei Betta sono determinati da due diverse origini morfologiche: il giallo e il rosso da cromatofori (pigmenti) dello strato rosso, mentre il blu da iridociti (cristalli di guanina) dello strato iridescente. Forse è proprio questa differenza morfologica che rende difficile produrre tonalità verdi e viola.
Per quanto riguarda il verde, la mutazione metallica associata alla mutazione steel blue e a iridescenza diffusa può determinare un'ampio spettro di varianti di verde-turchese metallico. E' pur sempre una forma di verde, anche se non certo quella di un verde pieno e compatto in senso stretto. Alcuni allevatori hanno provato a lavorare su questi individui incrociandoli con dei bianchi opachi, con la speranza di ottenere un verde migliore. I risultati ancora non ci sono, ma non è detto che non arrivino in futuro. Certamente non potranno basarsi sul semplice accoppiamento di un individuo rosso o giallo con uno blu iridescente.


I bicolori

Nell'introduzione abbiamo introdotto una distinzione fondamentale tra colori iridescenti e non iridescenti, ovvero tra colori dovuti ai pigmenti e colori strutturali, dovuti ai cristalli di guanina. Abbiamo anche detto che è opportuno non incrociarli. Un Betta di colore non iridescente, ad esempio completamente rosso o giallo, è frutto di una lunga selezione con cui ogni traccia di iridescenza sul corpo è stata meticolosamente eliminata. Così un betta blu o turchese è frutto di numerose generazioni di accoppiamenti selettivi per eliminare ogni traccia di rosso dalle pinne e coprire in maniera uniforme tutto lo strato nero. Colori iridescenti e non iridescenti si sommano piuttosto male, cioè la loro somma tende a ripristinare, nella prole, una livrea multicolore simile a quella naturale. In pratica, incrociando un soggetto non iridescente e uno iridescente si butta via, in un certo senso, un lavoro di selezione lungo numerose generazioni.
Come ogni regola però, anche questa ha le sue eccezioni. La ricerca di nuove combinazioni ha infatti permesso nel tempo di individuare alcune colorazioni che hanno una loro stabilità, anche se in genere molto parziale, pur essendo composte da colori iridescenti e non. Si tratta in genere di bicolori con le pinne non iridescenti e il corpo iridescente (ricordate che in natura il rosso, non iridescente, caratterizza soprattutto le pinne e lo strato iridescente è più compatto sul corpo).

Il caso più celebre è il cosiddetto mustard gas, ottenuto negli Stati Uniti a seguito di un lungo lavoro (si dice sia durato sette anni). Si tratta di un soggetto con corpo scuro, iridescente, e pinne chiare, gialle, non iridescenti. La colorazione ha una sua stabilità, nel senso che è abbastanza facile da reperire ed è prodotta in maniera consistente in Thailandia. Ciononstante l'incrocio di due mustard gas non sempre dà i risultati desiderati.

Un altro caso di grande interesse è stato citato ed è quello dei red dragon: con corpo bianco o argenteo e pinne rosse. In questo caso si tratta di un colore molto stabile, due genitori red dragon danno prole red dragon, con al limite qualche gold dragon (cioè con le pinne bianche o gialle se i genitori sono portatori di un carattere recessivo non rosso o non rosso2). Ma va detto che la morfologia dello strato "dragon" probabilmente non è generata da iridociti ma da guanina in granuli. Quindi dal punto di vista morofologico si tratterebbe di qualcosa di assimilabile ad un bicolore non iridescente: questo potrebbe spiegarne la stabilità.

Infine merita di essere citato il black lace, nome con cui oggi si indicano soggetti neri con iridescenza blu, localizzata in prevalenza sulla parte superiore del corpo e sui raggi delle pinne (aree naturali per gli iridociti). I black lace sono molto diffusi, anche se di per sé non sono particolarmente stabili, in quanto sono un passaggio obbligato per ottenere dei Betta completamente neri. Come abbiamo detto infatti, la mutazione melano, che produce un accumulo di nero nella pigmentazione, comporta anche la sterilità nelle femmine. L'incrocio tra melano  black lace è quindi un ottimo caso in cui riprodurre un soggetto non iridescente con uno iridescente.
Matteo :cheer: