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trasmissione genetica della idropsia

Aperto da topo, Febbraio 11, 2011, 08:45:36 PM

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topo

dopo aver perso nell'arco di un anno 4 pesci di idropsia, di cui 3 dello stesso ceppo, non è possibile che abbia avuto un ceppo in cui si trasmettesse la predisposizione a quella malattia?
sparate pure ipotesi... io sto rincoglionendo per capire se è meglio che la pianto con i betta o sono solo sfigato...
alimentazione: chironomus surgelati, atison, shg, tropica, rigorosamente in granuli
temperatura intorno ai 24-25 gradi
cambio settimanale del 20 per cento a cubetto
circa 10 fino a 20 litri per pesci. mai meno, a volte di più
h2o di rubinetto con gh8 e kh6, filtri ad aria
no2 zero no3 tra i 10 e i 15 prima del cambio
decessi avvenuti a mesi di distanza l'uno dall'altro quindi escludo trasmissione diretta
per il maschio che avevo messo con lei, prima che si conclamasse, suggerite qualche trattamento di profilassi?
andrea queirolo, topo ;)

Axa_io

Mi dispiace molto Andrea. Ti dico quanto so io su questa malattia. Non è genetica :), questo è poco ma sicuro.

E' una patologia piuttosto difficile da combattere ed è caratterizzata da eccesso di liquido nelle cavità sierose e nel tessuto sottocutaneo. Questo accumulo sieroso provoca gonfiore addominale (a volte i pesci presentano anche esoftalmia e protrusione dell'ano) e sollevamento delle squame.
Alcune cause che possono scatenare questa patologia sono: virus Rhabdovirus carpio e le infezioni batteriche.
Uno dei rimedi che si è rivelato relativamente efficace è stato il trattamento con antibiotici come il Furazolidone, Bactrim forte, Bactopur direct pastiglie, Anti Internal Bacteria della Interpet.

Visto e considerato che la conduzione delle tue vasche e la cura che hai dei tuoi pesci è impeccabile, non prendermi per pazza, ma secondo me, sono i chironomus. C'è stato un scambio d'opinioni sui chironomus congelati e addirittura, erano oramai sconsigliati dalla maggior parte dei acquariofili e esperti. Motivo? Portavano nelle vasche dei agenti patogeni nocivi e giustamente i primi a risentirne ed ad ammalarsi di  erano i pesci.
D'allora, la maggior parte degli acquariofili che somministrano chironomus surgelato, prima lo scongelano, poi in un bicchierino aggiungono 10-15 g di sale, mescolano finchè non si scioglie il sale (shock osmotico) , sciacquano sotto l'acqua corrente usando un colino (quelli che si usano per il tè) e somministrano.

Francesco

Le cause potrebbero essere innumerevoli, però non è da escludere che magari potrebbe trattarsi di un ceppo particolarmente soggetto a tale malattia... :huh:
allevi nelle stesse condizioni anche esemplari di altre linee?

topo

ho attualmente pesci provenienti da 3 allevatori: tomei eugenio e roberto (spero di non sbagliare la paternità del sd)
con la linea di tomei, ne ho perso 1 su 3 di quella malattia, gli altri sono ok.
della linea di eugenio per ora tutto ok.
per il pesce di roberto, a parte fare nidi sempre più grandi e io che non intendo riprodurlo per ora, non ho nulla da segnalare...
del ceppo di dunkan, 3 femmine su 4 tutte di idropsia, una per saprolegna o come si chiama (ma non avendo avuto mai altri casi, quella malattia la considero casuale).
i chironomus li do solo in preparazione alla ripro, e almeno un pesce colpito non dovrebbe averne mai assaggiati, se non un paio quando ne scongelavo erroneamente troppi, ma quello vale per tutti i pesci, li hanno assaggiati anche guppy scalari caridine neon....
altri pesci, per esempio il bellissimo maschio hmpk, ne è stato nutrito abbondantemente senza risentirne minimamente. e lo stesso i pesci di eugenio
io li scongelo mettendoli in una retina da confetti e li lascio sotto un sottile getto d'acqua del rubinetto che porta via tutto il loro liquido, che anche io sapevo pericoloso
l'idea della questione della predisposizione genetica mi è venuta sucessivamente a una chiaccherata con salogni, che mi aveva detto di aver constatato in moltissimi casi di pesci morti da idro, di una compromissione dei organi interni, in particolare il fegato.
considerato che l'alimentazione la faccio in serie a parte i pesci in ripro, per la legge delle probabilità non dovrebbero esser così concentrate in un solo ceppo tutte le patologie. se passa dunkan, mi piacerebbe che dichiarasse tipologia di allevamento, l'alimentazione e i parametri dell'acqua in cui tiene i pk, e sapere se ha mai avuto problemi simili. se non è un fattore genetico, dal confronto potrebbe saltare fuori un parametro che potrebbe esser la causa scatenante.
andrea queirolo, topo ;)

gamgam

Non ho conoscenze mediche ma mi pare che l'idropisia sia più vicina a un sintomo che ad una malattia. In pratica è un versamento o accumulo interno di liquidi che può essere causato da diverse malattie, ad es. da diversi attacchi batterici a diversi organi interni.


Forse si può pensare che pesci imparentati tra loro abbiano un problema congenito a un organo che lo rende più facilmente attaccabile da batteri?

Bisognerebbe sentire chi ha gli altri parenti delle tue femmine. Ma il problema congenito - ammesso ci sia - potrebbe essere stato ereditato solo da alcuni individui e non da altri. Mi sa che servirebbero dei veri e propri esami di laboratorio :dry:
Matteo :cheer:

Haldir87

Dato che il ceppo maggiormente colpito è uno potrebbe essere un problema di consanguineità con conseguente "delicatezza" del pesce nel rispondere agli attacchi dei patogeni... ma è solo una supposizione come diceva gamgam! :dry:
Arrodugò su Betta Splendes!!!! :D

Roberto Silverii

Quoto Francesco, gamgam e Haldir, anche secondo me potrebbe esserci una linea, vuoi perchè allevata eccessivamente in consanguineità (ma non credo sia il caso dei pesci di Dunkan) o per altri motivi, che possa essere meno resistente a questo tipo di infezioni.

Come dice l'amico gamgam, fate attenzione quando si parla di idropisia, perchè non è una malattia ben precisa, è solo un sintomo, ovvero l'accumulo di liquido in cavità addominale, l'eziopatogenesi può essere varia e non è ancora stata definita con precisione.
Il dott. Salogni ci spiegava a Ranco che quando arrivano a gonfiarsi così il fegato è praticamente andato, quindi ogni cura è superflua.

gamgam

Ho dimenticato di dire che potrei avere io alcuni parenti. Ho la linea di red dragon e un maschio steel blue di Dunkan. Ma dopo un anno nessuna morte per idropisia. Una sola femmina morta per altre ragioni.
Ho avuto nel corso dell'anno due decessi per idropisia ma non erano imparentati tra loro né con quelli
Matteo :cheer:

lux445res

Ho avuto anch'io un problema del genere all'inizio. Dai miei ricordi qualcuno mi consigliò di svuotare tutte le vasche e sterilizzare tutto con acqua bollente o un prodotto che si chiama ph-minus. L'idropisia mi dissero, è contagiosa e inesorabile. Butta via arredi, piante, sabbia... qualsiasi cosa possa diffondere il contagio.Da allora non mi è più capitato.

Buona fortuna.
Ciao Pierluca

gamgam

Cavoli lux, sei un tipo dalle maniere forti! :P

Io la trovo una soluzione troppo radicale. Come fa chi ha un plantacquario di grandi dimensioni? Non può mica fare un olocausto di piante.

Magari sarò smentito ma il contagio non mi risulta sia così matematico. Si può contenere il rischio isolando subito il malato, facendo cambi d'acqua importanti, al limite facendo girare la vasca senza pesci per qualche settimana (ma senza smantellarla) in modo da togliere ai patogeni l'elemento di sostentamento.

Ma il caso di Andrea (topo) è un altro. A lui si sono ammalati pesci che non erano in contatto tra loro. Ha usato addirittura retini tubi, secchi e sifoni separati.
Matteo :cheer:

Axa_io

Se quello che ha spiegato a voi dr. Salogni è che il primo degli organi interni a risentirne è il fegato, non credo sia sbagliata neanche la mia di supposizione: mangimi troppo proteici :unsure: ?

Roberto Silverii

Nono la causa è comunque batterica o virale, non credo si possa imputare alla dieta. Comunque una alimentazione corretta e bilanciata rende il pesce più resistente alle malattie, questo è fuori dubbio.

Comunque faccio una precisazione: dal titolo "trasmissione genetica" si potrebbe pensare che l'idropisia sia una malattia genetica o che la trasmissione possa avvenire per via "verticale" (ovvero da madre a figlio): questo non è possibile.

Inoltre secondo me l'idea di poter sterilizzare un acquario in casa è alquanto utopica, dovresti prendere TUTTO quello che hai, buttarlo (o sterilizzarlo in autoclave) e comprarlo nuovo.

L'acqua è sempre strapiena di microrganismi quali batteri, virus, protozoi ecc, ma questo non vuol dire che dobbiamo cercare di sterilizzare tutto, anche in caso di malattia, ma solo di tenere pesci nella maniera corretta e di isolare il prima possibile quelli malati :)