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Aperto da MarZissimo, Marzo 27, 2012, 01:22:22 AM

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MarZissimo

Basta non usare osmosi, nè torba...penso sia uno di quei pochi casi in cui la nostra acqua è perfetta per i pesci che ospitiamo...e si vede....sono dei conigli in acquario!
Penso che provengano da rocce calcaree sommerse (ma non te la do per certa)...
solo non selezionati :-)

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marcosovico

Hai il nome preciso della location?
Cioè magari il paese e a quanto dista da bankok?
Informarsi non è mai male e se non si può fare be almeno si può dire di averci provato.
Io un viaggetto in thay l'avevo già in mente magari.....uniamo l'utile al dilettevole.
Marco

Venus

Non credo sia possibile liberare pesci in natura, possono farlo solo studiosi e ricercatori che fanno parte di programmi di ripopolamento, con tutti i mezzi, le conoscenze ed i permessi giusti.
Non si possono liberare in natura 500 pesci provenienti da un singolo trio o coppia (come è il caso dei simplex in Italia), sarebbe ancora più dannoso della situazione attuale, perché quei pesci sono geneticamente deboli, sia perché tutti parenti stretti, sia perché in cattività sopravvivono molti più esemplari che in natura.
Sono in contatto con un gruppo di ripopolamento dell'Aphanius iberus in Spagna, il SEI, che oltre a fare ripopolamento, riproduce nuovi habitat per questa specie ad alto rischio.
Questa è una foto di UNO solo dei centri in cui vengono riprodotti gli Aphanius destinati ad essere liberati:
[attachment=4414]403944_278668735545779_116156291797025_632732_1759057451_n.jpg[/attachment]

alby

infatti,poi esattamente come noi che viviamo a moltissimi km di distanza di quei posti non credo che i pesci abbiano gli anticorpi necessari per sopravvivere in un ambiente così diverso,si rischierebbe di portare addirittura malattie prettamente acquaristiche anche in natura con risultati davvero catastrofici (un esempio è la mixomatosi dei conigli che ha decimato le nostre popolazioni autoctone).
penso che queste cose debbano farle solo gente esperta che studi a fondo le caratteristiche del territorio e la salute dei pesci prima di essere liberati (anche con test in laboratorio).:dry:

MarZissimo

Infatti come ho scritto svariate volte, sta cosa la puoi fare solo se hai un gruppo di guru alle spalle che ti dice "si, vai, lo puoi fare", altrimenti diventa un gran casino.
L'unico punto a favore è che non rischi di incasinare le popolazioni, nel senso: i simplex stanno solo lì, non è che immetti i simplex A nel biotopo dei simplex B, creando i simplex C.....questa di fatto è l'unica semplificazione
solo non selezionati :-)

Partecipa al progetto di mantenimento AIB!

dalla piet

Venus secondo te potremmo appoggiarci ad un gruppo (tipo quello che sei in contatto) per farci mandare i pesci e riprodurli ?  
E quindi entrare a far parte del loro progetto?

CaRmInE

Ho letto solo oggi questo topic....mi era sfuggito....e pensavo...

perdonatemi se dico una fesseria....ma al programma di mantenimento dei selvatici non ci sono acquari che partecipano???

Voglio dire non si potrebbero contattare centri come ad es.l'Acquario di Genova (o altri adatti) che hanno vasconi enormi con biotopi adatti alle specie in questione?
Potrebbero essere comunque tenuti bene,esposti in maniera educativa e istruttiva...e se i centri sono (come penso sicuramente) in contatto con esperti per la ripopolazione...potrebbero poi....dopo essere stati preparati per il rilascio....portati man mano in natura nei loro habitat......e intanto gli allevatori continuano a riprodurre...allevare...e non avere problemi di sovrappopolamento e sicuri che i pesci vadano lì dove devono!!!

Non sarebbe possibile???

Venus

CitazioneVenus secondo te potremmo appoggiarci ad un gruppo (tipo quello che sei in contatto) per farci mandare i pesci e riprodurli ?
E quindi entrare a far parte del loro progetto?

Non so come funzionano queste cose, e non so neppure se esiste un gruppo di conservazione del Betta simplex, il SEI si occupa solo di fauna autoctona spagnola.
Bisognerebbe conoscere qualche ricercatore thailandese e sentire se esiste e come viene portato avanti un progetto simile, ma poi da un punto di vista pratico non saprei proprio come contribuire, di certo non con i pesci, forse solo economicamente, a meno che non ci si trasferisca là in Thailandia in pianta stabile o quasi.
Farsi spedire e spedire i pesci non ha molto senso, la mortalità in questi casi è estrema e vanificherebbe tutto il lavoro svolto.
Per come la vedo io, riteniamoci MOLTO fortunati ad avere un ceppo stabile in cattività, e pensiamo a saturare il mercato (anche europeo...o è pensare troppo in grande?), è la cosa più utile che possiamo fare per questa specie.
Il tutto IMHO ovviamente. ;)

Alexander MacNaughton

[quote="Venus" post=38442]
Bisognerebbe conoscere qualche ricercatore thailandese e sentire se esiste e come viene portato avanti un progetto simile, ma poi da un punto di vista pratico non saprei proprio come contribuire, di certo non con i pesci, forse solo economicamente, a meno che non ci si trasferisca là in Thailandia in pianta stabile o quasi.[/quote]

Per me dovremmo chiedere a Lui
Dr Tan Hui Heok

Semplicemente perché (se non si ha a che fare con un caso di ononimia) ha scoperto il betta breviobesus, il betta compuncta, betta cracens, betta falc, etc ....
Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore. Albert Einstein

gamgam

La foto è tutta un programma in effetti... anche se non mi sembra il tipo che ha voglia di impelagarsi con spedizioni intercontinentali ;-)
Matteo :cheer:

marcosovico

Be magari sarebbe bello informarsi e vedere che rispondono.
Per i pesci da spedire non saprei però con la mole con cui si riproducono da noi e la finalità il trasporto si potrebbe rischiare.
Tutta un'altra cosa è il reinserimento in natura.
Quello potrebbe essere il vero ostacolo secondo me non in termini di adattabilità con il cibo, perchè vedo che i miei (anche se non sono selvatici) in vasche comunque grandi quando gli dai le larve di zanzara vive le cacciano che è una bellezza, ma la convivenza con la fauna del luogo e dei suoi stessi simili.
Come, mi sembra diceva alby, si rischierebbe di portare ceppi di malattie che magari nel luogo non sono presenti e porterebbo alla mortalità dei pesci presenti.
Il punto basilare è capire se c'è qualcuno che se ne occupa per vedere se la cosa è fattibile da questo punto di vista.
Scusate magari o detto solo fesserie ma questa idea è molto bella e quasi impossibile però ogni tanto fa bene sognare.
Marco

topo

come sapete, io sono-ero un pescatore... e mi ero parecchio interessato con la mia associazione (mia nel senso che ero membro, ovviamente) alla tutela dei salmonidi e in particolare di timallidi in liguria. vi garantisco che, a livello scientifico, per poter riconoscere come autoctono un pesce, non basta che sia appartenente a una popolazione identificabile come autoctona, ma bisogna aver la certezza che non ci siano state porcate a monte, e per poterlo rilasciare serve (lasciamo perdere la normativa, ma parliamo di buon senso, anche perchè chi di voi ha la più vaga idea della normativa tailandese in materia) che siano pesci sani (sia esenti da patogeni che non sono presenti nei luoghi dei pesci da rilasciare, sia che siano stati esposti ai patogeni del luogo in modo da evitare che un giorno dopo che siano stati rilasciati non crepino tutti) e abbiano la possibilità di sopravvivere (ergo un ambientamento adeguato)
per cui a mio parere la cosa non è fattibile.
piuttosto, ho dei contatti con un grossista che ha diverse specie selvatiche in lista. posso provare a informarmi sulla sua disponibilità a ritirarli in modo da ottenere quattro cose: primo, ci svuotiamo le vasche, secondo, riusciamo a far si che almeno un grossista venda pesci identificati correttamente, terzo, mettiamo a disposizione del grande commercio queste specie, quarto, che non li mandi a prendere direttamente in taj da qualche simpatico signore che va a toccare le popolazioni locali autoctone o da qualche farm asiatica che li riproduce e mi viene paura a pensare che roba possa esser (sia come condizioni che come purezza ed altri particolari. ricordate: difficilmente un negoziante si ordina dei simplex per venderli se qualcuno non li ha specificatamente richiesti...
ovviamente non ho parlato di guadagno... solo la consegna a dei pesci si mangerebbe tutto il guadagno, perchè ovviamente dovremmo pensare in termini di listini dei asiatici (per es, gamberi che in italia vanno a 10 euro in negozio, in quei listini, ci ho dato un occhio un 5 o 6 anni fa, stanno sui 50 centesimi se va bene).
questo vale per i pesci al di fuori della red list perchè sarebbe un po' complicato produrre la documentazione per certificare la nascita in cattività.
andrea queirolo, topo ;)

Brendan

Il problema di farle girare dal grossista è che noi saprai come li teranno i nuovi padroni..e io non mi fiderei di dare dei pesci in red list a scuonosciuti..ad esempio..

Roberto Silverii

Come tutte le cose ci sono i pro ed i contro, i pro li ha elencati topo, i contro come dice Brendan sono che non sai dove/come andranno a stare quei pesci ma soprattutto, nell'immediato, come li terrà il grossista e poi il negoziante, sono pesci che hanno bisogno di attenzioni in più (valori dell'acqua, cibo vivo o surgelato solo per dirne due) che un negoziante spesso non riesce a dare, figuriamoci un grossista.

A questo punto forse il piatto della bilancia "contro" pesa di più e la soluzione migliore rimane appunto quella di una colonia che si autogestisce come popolazione

Luca_fish12

Ciao, ho letto la discussione e ho visto che spesso si sono citati i Betta simplex...

Ho letto sul sito IUCN e la specie non solo è classificata come "Critically" (e fino qui non c'è niente di nuovo) ma in fondo alla pagina c'è un commento che riporto:

"This species is regularly bred in captivity by aquarists. Research and monitoring of populations in its habitat is needed to develop a management plan."

Adesso, voi come traducete e interpretate questo? Secondo me la seconda parte fa capire che non esiste ancora un preciso piano di gestione del caso.
Sanno che è in pericolo e sanno anche il motivo, ma più che monitorare non fanno per adesso...secondo voi perchè?

E partendo da questo, se avessero veramente voglia di fare qualche reintegro non avrebbero già chiesto ad allevatori in loco o comunque asiatici piuttosto che aspettare proposte dall'Europa?
Secondo me per quanto bello possa essere (farei un viaggio volentieri anche io) non c'è la possibilità ora come ora.

Mentre cercare di diffondere la cultura e la passione per queste specie alla gente qui da noi è forse all'atto pratico la soluzione ideale.
Se aumenta la cultura aumenterà anche la richiesta e ci sarà di nuovo un'apertura del mercato (spero) soprattutto con scambi tra allevatori privati.

Oltre a tenere in stallo la situazione riproduzioni con il metodo delle vasche di comunità bisogna battere forte sulla propaganda e sensibilizzazione.

Una buona carta da giocare è quella del progetto di conservazione; credo che le persone sapendo che la specie è a rischio siano più invogliate nell'allevarla [forse è una mia utopia però]...