Sul National Geographic Italia del mese scorso ho letto un articolo che dimostra in maniera pregnante come tutti noi stiamo distruggendo la natura.
L'articolo in inglese si può leggere qui
http://ngm.nationalgeographic.com/2013/01/yasuni-national-park/wallace-text
Forse il più ricco hot spot di biodiversità nel mondo, la foresta d Yasunì nell'Ecuador, è minacciato dallo sfruttamento petrolifero. Sei anni fa lo Stato dell'Ecuador ha proposto un patto per proibire per sempre lo sfruttamento di quei giacimenti e affidare la foresta agli indigeni nativi, alcuni dei quali vivono ancora senza contatti con il nostro mondo.
Quello che l'Ecuador chiede in cambio alla comunità internazionale è una sovvenzione da 3,6 miliardi di dollari per sviluppare la propria economia. La cifra è molto inferiore a quello che guadagnerebbe con lo sfruttamento dei giacimenti. Meno della metà.
Nonostante l'iniziativa sia curata dalle Nazioni Unite, in sei anni sono stati raccolti solo 0,2 miliardi. Praticamente nulla (per darvi un'idea, il debito pubblico italiano è dell'ordine di 2000 miliardi).
L'articolo di NatGeo chiarisce bene che ormai siamo al punto di rottura e che perderemo un tesoro inestimabile. Senza che nessun paese occidentale abbia mosso nemmeno un mignolo.
Purtroppo la differenza tra teoria e pratica di quanto affermato da molti governi è davvero abissale..con questa mentalità nel giro di poche decadi ridurremo il nostro pianeta in una palla di cemento e deserto trivellata dai pozzi petroliferi..sentire una notizia del genere è veramente doloroso :(
E non se ne parla qui da noi, come se la proteziopne delle foreste pluviali fosse un problema dei paesi tropicali. Mentre e' un dovere prima di tutto dei paesi più ricchi (e che più hanno distrutto). Dovremmo vergognarci
Purtroppo hai perfettamente ragione, occhio non vede e cuore non duole, stiamo distruggendo un patrimonio inestimabile, una ricchezza sarà persa e mai risarcita...