Estate 2015....caldo terrificante.
Non so più dove sbattere la testa e detesto il mare affollato d'agosto.
Chiamo Miriam e le chiedo di accompagnarmi a fare un giro in macchina (dio benedica l'aria condizionata), destinazione - manco a dirlo - local fish store.
"Local" per modo di dire, visto che sono arrivato a Loreto, città che dista più di una decina di minuti da Ancona, ma appunto l'idea era quella di prendere un pò d'aria fresca e distrarci dal caldo afoso e senza pità di quei giorni.
Non avevo niente di particolare in mente, sapevo soltanto che di lì a poco avrei finito di allestire la mia prima fishroom e che le vasche non mi sarebbero mancate.
Arrivo e vedo le solite infinite distese di carpe, pesci rossi, guppy, splendens di selezione, molly...e poi mi fermo su una vasca che fortunatamente aveva catturato la mia attenzione, anche se non in modo positivo. Era una intera vasca espositiva piena di Ramirezi electric blu Baloon.
Chiamo Miriam per avere una spalla amica su cui piangere, ma prima che io iniziassi a sciorinare la mia solita filippica su queste "cose" lei mi fa: "oh ma quelli che roba sono?" indicando degli animali che io nemmeno avevo visto, accecato subito da quel blu irritante :)
Appena messi a fuoco e riconosciuti stavo già progettando la vasca da allestirgli. Non mi era mai capitato di vedere in un negozio di pesci tropicali - nelle Marche - dei Rhinogobius!!!
Quei poveri animali stavano annaspando sul ghiaino di fondo in cerca di un riparo dalle frequenti beccate da parte dei goffi Ram. Con quel caldo e quella vasca da esposizione non sarebbero durati molto. Sul cartellino c'era scritto "Rhinogobius Wui". Da lì mi son ricordato del famoso topic di Marco Vaccari su Acquaportal di qualche mese addietro. Tapatalk mi aiutò a recuperare le dovute informazioni e dopo una veloce delibera (del tipo "Miriam ti prego li prendiamo?" "Si mi piacciono. Ci sto.") erano nel sacchetto in direzione Ancona.
Quattro esemplari di pochissimi centimetri hanno trovato casa in un 40 litri allestito di fretta e furia in pieno centro del mio salotto.
La vasca era molto semplice e più che altro era stata allestita per permettermi prima di studiare un minimo i comportamenti di questi pesci di cui non avevo mai avuto esperienza diretta e poi in caso di primo assestamento senza decessi, di sessarli per tirarne poi fuori due esemplari di sesso opposto per la riproduzione.
(http://s4.postimg.org/c0d9hm3mx/DSCF1479.jpg) (http://postimg.org/image/c0d9hm3mx/)
Una bottiglia piena di cannolicchi "già maturi" e un pò di lana di perlon con un tubo a cui era attaccato ad un areatore fungeva da filtro. Una bella lampada IKEA a basso wattaggio simulava la luce solare e una ulteriore pompa di movimento - la cui portata non riporto perchè sinceramente non lo ricordo - la corrente del fiume.
Tutto corretto....tranne quello che veramente mi teneva sulle spine: la temperatura dell'acqua. Da letteratura online - SeriouslyFish - non doveva salire sopra i 25-26° C...e ad Agosto stavamo tranquillamente sui 30 minimi, anche di notte. A quel punto avevo preso tutte le contromisure possibili: dovevo solo sperare nella fortuna e nella resistenza di questi pesciolini già visibilmente provati e traumatizzati dalla recente esperienza in negozio.
Ventole 24/24h sopra la vasca, TRE cambi di grossa entità al giorno e posizione della vasca nel punto più ventilato e fresco della casa (cantina esclusa perchè laggiù a quei tempi era un macello e tutto in piena lavorazione tra pittori muratori e amministratori condominiali).
Primi giorni pieni di apprensione ma poi vedevo i pesci rispondere in maniera sempre più convincente. Dopo due settimane ero convinto di non perderne nemmeno uno.
Alimentazione con vivo e surgelato. All'inizio solo chironomus rosso, visto che altro non veniva nemmeno considerato, poi piano piano si sono abituati a chironomus nero e artemia. Chironomus bianco risulta ostico perchè galleggia e questi pesci non sono nati per stare a pelo d'acqua.
Il comportamento è assolutamente tra i più strani che io abbia mai visto: si muovono a scatti, come delle lucertole. Vivendo ed essendosi evoluti in tratti fiume in cui la corrente è molto forte hanno sviluppato le pinne ventrali in modo da farle assomigliare ad una ventosa che gli permette di restare attaccati al substrato anche in presenza di forti rapide. Fantastico.
L'attitudine è quella di un micropredatore, quindi li potete vedere restare immobili anche per diversi minuti aspettando che il malcapitato insetto caduto nel fiume gli passi davanti a massima velocità. A quel punto con scatti fulminei si precipitano sulla preda per poi "masticarla" con comodo tra i numerosi anfratti che compongono i loro biotopi di origine.
La territorialità è marcata ma le lotte non sono mai (almeno per la mia esperienza) letali. Il momento del "flare" è fantastico. I maschi si contendono i pezzi più pregiati del layout della vasca (solitamente i sasso piatto centrale, o la roccia più alta) e corteggiano le femmine aprendo al massimo tutte le pinne (splendide la caudale e le dorsali) mettendo in mostra la gorgiera/branchie spottate di rosso alzando la testa verso la superficie, quasi come se stessero ululando alla luna come dei lupi.
(http://s4.postimg.org/6swrqwcfd/DSCF1481.jpg) (http://postimg.org/image/6swrqwcfd/)
Dopo qualche settimana i Rhinogobius duospilus (questo il loro vero nome) erano ormai ambientati alla perfezione ed era quindi il momento di spostarli in vasca più capiente. Leggendo un pò in rete avevo quasi la sicurezza di avere due coppie (una volta tanto mi era andata bene!!) e pensai bene di non separare il gruppetto che mi sembrava crescere tutto sommato in buona armonia.
Il pescare pesci del genere, in una vasca ben allestita, è praticamente impossibile a meno di non manomettere ogni singolo anfratto, ragion per cui ho iniziato a togliere ogni singolo ciottolo.
Sotto uno di questi ho trovato delle uova.
Lo stupore era alle stelle. Pensavo dovessero ancora crescere di diversi centimetri prima di arrivare a piena maturazione. Come da copione presi una nursery in rete e piazzai le uova vicino all'uscita di una porosa improvvisata sul momento attaccata ad un areatore mouse 1 che girava al minimo.
I piccoli (non molti per la verità) sono cresciuti con una lentezza cosmica (mai come i Badis, ma di questo parlaremo in un altro topic), e ad oggi ne ho una decina in buono stato di accrescimento alimentati all'inizio con naupli e poi artemie surgelate, fino ad arrivare ai chiro che tanto piacciono agli adulti.
Una considerazione particolare: occhio alla quantità di cibo che gli somministrate. Soffrono molto l'overfeeding e non è difficile visto che sono dei maiali e se fosse per loro mangerebbero sempre fino a scoppiare. Ho perso da un giorno all'altro anche due/tre esemplari che fino a poche ore prima non mostravano alcun problema. Da quell'episodio alimento anche gli adulti a giorni alterni, in ogni caso mai in modo eccessivo.
(http://s4.postimg.org/60pidyiuh/DSCF1483.jpg) (http://postimg.org/image/60pidyiuh/)
Gli adulti in vasca definitiva hanno poi sfornato altri piccoli ma hanno sempre mangiato la loro prole non appena questa veniva fuori dall'anfratto di turno dove il padre ventilava le uova fino a poche ore prima. Un peccato ma sto pensando di spostare una delle coppie adulte in una vasca dedicata lunga un metro allestita con un layout molto complesso, in modo da dare la possibilità a qualche piccolo di venire su senza aiutini particolari.
Che dire...non molto di più di quanto fatto fino ad ora visto che i punti cardine li ho toccati quasi tutti.
Sono pesci di fiume che tollerano temperature dai 15 ai 25°C (anche i picchi di 30 che comunque hanno avuto questa estate sono stati superati egregiamente, ma neanche ve lo sto a dire...da quando sono in cantina a 20° sono praticamente rinati ed è quella la temperatura a cui devono stare - tralasciando eventuali sbalzi giorno/notte e oscillazioni stagionali)
La lunghezza massima dei duospilus è di 5cm. Il dimorfismo sessuale è evidente già dai 3,5cm in su: i maschi sono più colorati, soprattutto nelle branchie spottate di rosso e nelle pettorali sulle quali è presente un ocello di colore giallastro. Il pattern è variabile in base a tantissimi fattori, facendo di questo animale un pesce molto più complesso di quello che a prima occhiata sembra.
La dimensione potrebbe anche far pensare ad un allevamento nei soliti cubi 30x30x30 ma io personalmente ve lo sconsiglio, visto che ve li potete godere il triplo in vasche lunghe, in cui simulare il letto di un ruscello.
Importanti sono i sassi piatti e il substrato fine, dato che sono molto propensi a scavare tane sotto di essi. Occhio a quando allestite la vasca. Quello che non dovrebbe capitare è che uno di questi furboni scavi sotto il sasso portante e venga giù tutto il layout schiacciando lui stesso e gli altri pesci.
(http://s4.postimg.org/4pmcj8cmh/DSCF1484.jpg) (http://postimg.org/image/4pmcj8cmh/)
Cosa non vi ho ancora detto? Che a Piacenza, in occasione del PetsFestival/Acquafestival ho preso anche una colonia di Rhinogobius zhuoi!!! :)
Molto diversi dai duospilus. Ve ne parlerò in seguito perchè ora si è fatto tardi :)
Qualche materiale multimediale non di mia proprietà:
[video=youtube;4rk1p7kTM3s]https://www.youtube.com/watch?v=4rk1p7kTM3s[/video]
[video=youtube;wGI5OnctZ5w]https://www.youtube.com/watch?v=wGI5OnctZ5w[/video]
Reportage molto appassionante che mi ha tenuto incollato allo schermo del cellulare :) bravissimo Marz, non vedo l'ora di ospitarne una coppia :)
Inviato da Winterfell utilizzando un corvo messaggero
Che bellezza questi pesci.
Ho visto che anche gli appassionati di marino adorano i gobidi per i loro comportamenti. Da predatori devono essere molto svegli.
Reportage fantastico come sempre Marz! Pesci interessantissimi come comportamenti, davvero eccezionali!
Descrizione appassionata e molto interessante, complimenti.
Quindi un allestimento ideale sarebbe vasca bassa e lunga, ciottoli e una pompa di movimento? (È giusto curiosità, visto che lo spazio in casa è già finito...)
Grazie a tutti :)
Si esattamente, la vasca ideale a mio avviso sarebbe quella :)
Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk
Ho letto in diagonale il post (bellissimo, complimenti)...
Sono sprovvisti di vescica natatoria?
Come tolleranza alla salinità?
Caspita che bel libro! Quando esce il secondo? [emoji23]
Scherzi a parte bellissimo reportage..quasi quasi...
Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk
Da quanto ho letto è una delle specie più semplici...la straconsiglio a chiunque!!!
La storia riguardo agli zhuoi probabile che domani ve la racconto, ma è sicuramente molto meno interessante di questa, anche se rispetto ai duospilus sono molto più belli - esteticamente parlando (almeno imho) -
Per la salinità non so risponderti. Dipende in che punto del fiume vivono...o almeno questo è quello che mi vien da pensare. Solitamente alle foci/estuari - dove il fiume incontra il mare e quindi c'è sale - c'è meno corrente, quindi penso che loro vivano molto più a monte, con acqua pulita e fresca sempre nuova. Però ripeto...è una mia supposizione.
So invece che alcuni cugini, per la precisione gli Stiphodon hanno una fase riproduttiva in salmastro (motivo per cui non sono riproducibili in maniera convenzionale in acquario).
Per quanto riguarda la vescica natatoria cito wikipedia :-)
Like in most benthic organisms, gobioids do not have a gas bladder or swim bladder which keeps them from suspending in the water column, so they must stay on the bottom
Di solito le foci sono più zone di passaggio popolate in base all'andamento della marea.
Belli io ci sto pensando seriamente
Il mondo dei ghiozzi è davvero speciale ed interessante, soprattutto per le differenti specie, che pur sembrando similari possono aver necessità differenti. E sicuramente un comportamente e difficoltà di allevamento differente.
I duospilus (spesso Wui commercilamente, in quanto primo nome attribuito) è un ghiozzo molto diffuso tra Cina e Vietnam. Infatti è vero che abita spesso zone torrentizie, ma è altrettanto vero che è stato ritrovato anche in zona vietnamita in acque salmastre. Questo è dovuto alla sua prolificità e robustezza.
All'opposto gli Zhoui sono molto più sensibili alle carenze di ossigeno e gli sbalzi di temperatura. Infatti abitano non le zone torrentizie, bensi le sorgenti di una zona ben precisa in Cina.
Rispetto ai duospilus sono meno prolifici e con uova più delicate. Inoltre è matematico che predano la prole.
Sono pesci territoriali e fantastici predatori.
Uno spettacolo averli in vasca (rigorosamente monospecifica).
Anche se..... in natura spesso condividono habitat con differenti specie di .... Macropodus ;-)
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Giovane coppia Zhoui
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Maschio Rubromaculatus
Finalmente mi sono potuto permettere il tempo di leggere e rileggere il post... Che dire? Complimenti! Davvero!
Grazie per queste bellissime perle ragazzi, davvero! :thumbs:
Ciaociao
Ivan
fantastico reportaqge, facci le foto dei tuoi piccini ora!!
[video=youtube_share;sBGti_ISgmE]https://youtu.be/sBGti_ISgmE[/video]
Iniziano a non essere più tanto piccini :)