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Aperto da gamgam, Dicembre 03, 2011, 11:00:31 PM

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gamgam

Allestimenti dedicati all'allevamento dei Betta splendens

(da Bettazine n. 1, Gennaio 2011)

Premettendo doverosamente che il Betta splendens, come qualsiasi altro animale, va sempre allevato rispettando le sue esigenze, passiamo in rassegna le principali tecniche di allevamento utilizzate nei paesi non tropicali, dove non è possibile disporre di grosse vasche all’aperto, evidenziando pro e contro di ciascuna e un voto da 1 a 5 per ogni parametro di giudizio.

Le bettiere
Per bettiera si intende una vasca in cui prevalgano lunghezza e profondità rispetto all’altezza, che viene divisa in più scomparti, dove saranno alloggiati dei maschi di Betta splendens.
In commercio purtroppo trovare vasche del genere è estremamente difficile: poche e soprattutto poco adatte sono le soluzioni offerte dalle aziende del settore.
La maggior parte degli allevatori che vorrà allevare i propri maschi in bettiera, dovrà costruirsene una o commissionarla presso qualche artigiano o negozio esperto. In questo modo potrà avere una vasca su misura, che si adatti alle sue esigenze di spazio, decidendo personalmente il volume d’acqua da dedicare ad ogni pesce, che comunque suggeriamo di non ridurre mai sotto ai 6 litri netti ad esemplare.
Il nostro consiglio ovviamente è di dotare sempre queste vasche di uno scomparto per il filtro: questo può essere ricavato in uno degli scomparti alle estremità laterali, alloggiandovi i materiali filtranti, la pompa e il riscaldatore termostatato, oppure - soluzione preferibile - ricavando un vano posteriore dove alloggiare il tutto. In questo modo disporremo di un filtro di volume maggiore ed efficacia più sicura.
I divisori dovranno essere di un materiale leggero (in modo da non appesantire ulteriormente la vasca), opaco affinché gli esemplari non siano a contatto visivo di continuo e facile da rimuovere all'occorrenza. Il “polionda” fa sicuramente al nostro caso: è economico, leggero, opaco e può essere tagliato facilmente con un paio di forbici o un taglierino.
La bettiera è quindi una vasca costruita secondo le esigenze dell’allevatore e soprattutto dei pesci, che però una volta terminata non lascia molto spazio alle modifiche. Il suo neo principale è il rischio di diffusione delle malattie nella vasca, che è pari a quello di un acquario di comunità: se un pesce si ammala, gli agenti patogeni si diffondo subito negli altri scomparti.
Per quanto riguarda l’allestimento, la maggior parte degli allevatori non inserisce fondo o piante particolari, al limite qualche potatura o piccole piante poco esigenti che non richiedono terreno per le radici, in modo da rendere la pulizia della vasca più semplice, veloce ed efficace.
I suoi principali vantaggi sono una resa estetica superiore a quella delle soluzioni che vedremo nel seguito e il fatto che i pesci, pur vivendo in vani singoli, beneficiano della stabilità chimica e termica di un litraggio di acqua elevato e di un grande filtro biologico. Naturalmente si può realizzare anche bettiere con divisori a tenuta stagna: tuttavia in questo modo non è permessa la filtrazione ed il riscaldamento comune, quindi ogni vano si troverà ad operare come una singola vaschetta (vedi soluzione successive).
La bettiera è sicuramente tra le soluzioni migliori, a patto di adottare qualche accorgimento come la quarantena dei nuovi arrivi o il repentino isolamento dei pesci che mostrano segni di sofferenza. Meglio ancora, dotarla di una lampada UV per la sterilizzazione dell'acqua circolante.


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Esempio di bettiera con filtro nel vano posteriore, in nero nella foto, e divisori in plexiglas nero montati su binari scorrevoli per poterli rimuovere. Foto di Matteo Grassi

BETTIERA valutazione
Rispetto dell'esigenza dell'animale  ****
Volume d'acqua ****
Mantenimento temperatura adeguata *****
Trasmissione malattie da * a ***** (dipende dall' uso o meno della lampada UV)
Economicità ***

Vasche singole
In questo caso, ci riferiamo a vasche di forma cubica o prismatica, in vetro o materiale plastico trasparente. Non ci soffermeremo volutamente su alcune micro-vaschette che vengono spacciate come ideali da aziende del settore e che costituiscono invece delle vere e proprie prigioni per i nostri beniamini.
L’idea di acquistare una di queste “vaschette” non va nemmeno presa in considerazione, in quanto costituisce un vero e proprio maltrattamento di animale.
Il volume di queste vasche dovrà essere di almeno 6 litri netti per esemplare: anche in questo caso preferite vasche dove prevalgano lunghezza e profondità rispetto all’altezza.
Come in tutti gli acquari il vetro è preferibile alla plastica in quanto non si usura ed è molto meno soggetto a graffi durante le operazioni di pulizia.
Potrete sbizzarrirvi come meglio credete per quello che riguarda l’allestimento, fermo restando che una vasca spoglia è più semplice da pulire.
Ogni vasca andrà dotata di illuminazione, un piccolo filtro ed un riscaldatore, per questo si tratta di una soluzione molto costosa, anche se sicuramente ne guadagnerà il benessere di ogni Betta splendens e, perché no, anche l’impatto visivo.
E’ l’ideale quindi per semplici appassionati che hanno intenzione di tenere solo pochi maschi.
In alternativa potremo illuminare diverse vasche con lo stesso neon, ponendole su di uno scaffale ed inserire dei filtri a spugna collegati allo stesso aeratore.
Il problema principale rimarrà così la temperatura: se queste vasche si trovano in una fishroom (una stanza dedicata agli acquari), potremo scaldare l’ambiente in modo da non essere costretti ad utilizzare tanti costosi riscaldatori singoli. Tuttavia se non riusciremo a garantire una temperatura costante di 24-25°C all’ambiente sarà necessario dotare ogni vasca di un riscaldatore. Se si intende tenere più vasche su un unico scaffale, si può anche utilizzare in alternativa un cavetto riscaldante da terrario che scorrerà a serpentina sotto a ciascuna vaschetta, preferibilmente alloggiato in uno strato di polistirolo sagomato.
Questa soluzione però garantisce un riscaldamento adeguato e costante solo se la temperatura della stanza non scende troppo e va sperimentata caso per caso.



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La sistemazione ideale: vasche singole riscaldate autonomamente e dotate di filtro ad
aria alimentato da un unico aeratore. Foto di Andrea Queirolo


VASCHE SINGOLE valutazione
Rispetto dell'esigenza dell'animale ***** (se viene rispettato il giusto volume)
Volume d'acqua *****
Mantenimento temperatura adeguata *****
Trasmissione malattie *****
Economicità *

Drip system
Per “drip-system” o “sistema a goccia” si intende un impianto di allevamento, formato da due o più bettiere o da singole vaschette/barattoli con un sistema di filtrazione comune.
Il suo uso è molto in voga tra gli allevatori europei ed americani in quanto permette di allevare un buon numero di maschi senza dover ricorrere a numerosi filtri e riscaldatori.
C’è da dire però che spesso questo sistema pur rappresentando un’ottima soluzione finisce per relegare i Betta in spazi molto angusti.
Esistono due modi principali di realizzazione: utilizzando delle vaschette/barattoli di dimensioni ridotte oppure usando delle bettiere.

Drip-system con bettiera
Volendo progettare dei drip system, preferiamo questa soluzione, in quanto a parità di spazio permette di destinare maggiore volume ed acqua ad ogni singolo Betta.
Scegliendo dei grossi barattoli si può sicuramente aumentare il numero di maschi in allevamento, ma a scapito del loro benessere.
In questo caso si utilizzano delle grosse vasche da dividere in diversi scomparti con gli stessi criteri adottati per una bettiera. Invece del filtro però, queste saranno dotate di un vano dove l’acqua si raccoglie per tracimazione dagli spazi contenenti i pesci e da lì viene inviata ad un grande filtro esterno.
L’acqua, una volta filtrata, viene rispedita dalla pompa del filtro esterno in ogni scomparto.
Igienicamente questo sistema ha gli stessi rischi illustrati per le bettiere, in quanto avendo un’omogenea diffusione dell’acqua filtrata, favorisce la diffusione dei patogeni presenti in vasca.
A questo inconveniente si può ovviare semplicemente acquistando una lampada UV, da porre lungo il flusso dell’acqua “pulita”, per abbattere la carica batterica e diminuire sensibilmente la diffusione delle malattie.
Attenzione però: non elimina totalmente la possibilità che le patologie più comuni si manifestino.

Drip-system con barattoli o vaschette
E’ molto sviluppato nel nord Europa. Si utilizzano grossi barattoli in vetro o in materiale plastico trasparente.
La maggiore pecca di questi barattoli è rappresentata dalle dimensioni: raramente se ne trovano più capienti di 4 litri ed in ogni caso, a parità di spazio occupato dall’installazione, l’acqua a disposizione di ogni esemplare sarà minore rispetto ad un drip system con bettiera.
In questo caso ogni barattolo riceve acqua direttamente dal filtro esterno (funzionando come il singolo scomparto di una bettiera) e, tramite uno o due buchi nella sommità, rilascia l’acqua per tracimazione.
Tutti i barattoli vengono alloggiati all’interno di una stessa vasca dal bordo basso, che raccoglie l’acqua e tramite uno scarico la invia al filtro.
Secondo l’esigenza, il singolo barattolo o vaschetta può essere isolato dal sistema, eliminato o aggiunto: dando molta flessibilità e modularità all’allestimento.
Questo sistema ha sicuramente molti vantaggi per l’allevatore in termini di flessibilità e semplicità e naturalmente riduce la frequenza e l’entità dei cambi d’acqua.
Una volta costruito la manutenzione si limita alla pulizia periodica delle vasche/barattoli e ad un controllo generale del funzionamento della struttura; l’impegno economico per realizzarlo è, invece, importante. Inoltre, richiede tipicamente una stanza dedicata all’allevamento: avendo acqua che circola a vista e molte tubature non è esteticamente il massimo.



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Il drip system di Joep Van Esch (copyright Joep Van Esch, www.bettaterritory.nl)

DRIP SYSTEM valutazione
Rispetto dell'esigenza dell'animale da * a *** (dipende dalle dimensioni di scomparti o vaschette)
Volume d'acqua ***
Mantenimento temperatura adeguata ****
Trasmissione malattie da * a ***** (dipende dall' uso o meno della lampada UV)
Economicità **


Passando in rassegna le tecniche più comunemente usate, possiamo intuire che non esiste un metodo “ideale”, ma che dobbiamo scegliere come allevare i Betta splendens conciliando le loro esigenze con le nostre possibilità economiche e di spazio.
Naturalmente, l’invito a chi inizia ad allevare Betta splendens è di scegliere intelligentemente di destinare maggiore spazio ad ogni esemplare senza sacrificare il benessere degli animali per poterne allevare un numero maggiore.
Matteo :cheer: