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Messaggi recenti

#1
Allevamento / Re: SOS - Betta Rubra in arriv...
Ultimo messaggio di Marco Niko - Settembre 09, 2024, 11:09:28 AM
Ciao ragazzi,vi dirò la mia" scarsissima" esperienza riguardo ai rubra.
Li sto gestendo per conto di un carissimo amico 😉😉 da un mese circa.
Ovviamente ripeto parlo da totale inesperto nel settore wild,ma ho le mie convinzioni che sono:
Acqua con valori chiaramente adatti alla specie, ma senza andare agli estremi dei valori. Con questi 5/6 Betta rubra faccio cambi giornalieri con 50% di acqua di rete decantata e 50% acqua di osmosi.
Catappa a volontà,e qui sono stra d'accordo con Marz che se l'acqua è scura gli animali sono più tranquilli, rilassati e vivono con meno stress, e sicuramente ti regaleranno colori molto più intensi e sgargianti. Credo che dobbiamo essere noi ad adattarci alle esigenze dei pesci, e non il contrario.
Capitolo cibo.
Io faccio un giorno cibo vivo (naupli di artemia) e un giorno granulato del diametro di 0,5/ 0,8 mm.
E 2 giorni a digiuno, e credimi i pesci sono super in salute.
Capitolo carattere rubra.
Ho passato i primi 10 giorni senza vederli 😄😄😄.
Poi piano piano hanno incominciato a mettere fuori la testa, e giorno dopo giorno sono sempre più confidenziali.
Sono pesci meravigliosi, e ti auguro di fare un grande lavoro.
Questa è la mia piccola esperienza che volevo condividere con voi.
#2
Allevamento / Re: SOS - Betta Rubra in arriv...
Ultimo messaggio di MarZissimo - Settembre 09, 2024, 02:01:17 AM
Ciao Edo!

Diciamo che foerschi e rubra mi sa tanto di insalata russa...se possibile li sposterei, ma eventualmente amen, non credo ci sia rischio di ibridazione tra le due specie. Più che altro avresti degli altri ottimi predatori per gli avannotti che eventualmente sputerebbero i maschi di rubra.

Più ci penso e più li toglierei :)

I tanichtys c'entrano zero, sarebbero da togliere pure loro, ma son 3 spaiati, son vecchi...a sto punto lasciali lì quelli...però ecco...è un'eccezione.

Per quanto riguarda l'alimentazione ok 2gg di digiuno, van più che bene.
Confermo che sbilancerei più verso l'artemia che verso il chironomus.

Per quanto riguarda l'acqua...io la penso sempre così, un pesce sgargiante con colori accesi difficilmente sta in acqua limpida, a meno che non è talmente grande da essere un apex predator nel suo ambiente.
Più ai pesci di quel tipo dai riparo, luce soffusa, tranquillità, e più ti ricambiano con il massimo dei colori.
Poi ovvio, non è che li devi chiudere nello sgabuzzino a luce spenta, però ecco...spero di essermi spiegato.
In definitiva: non è assolutamente essenziale, ma visto che eri partito per fare una cosa al top e che questi erano un pò dei pesci a cui tenevi particolarmente, secondo me se ci metti un pò di roba in infusione e la fai color del thè, è tutto di guadagnato :)
Senza contare i benefici alla chimica dell'acqua e alle mucose dei pesci.
Insomma: why not?!

Come acidificante catappa, pigne di ontano e torba (in granuli o in "bombe", ma nel secondo caso vacci piano)
Come "ambrante" decisamente legni e botanicals di ogni genere.
#3
Allevamento / Re: SOS - Betta Rubra in arriv...
Ultimo messaggio di Eddie.78 - Settembre 07, 2024, 11:21:26 AM
Grazie mille Marz per i preziosi suggerimenti!

Io normalmente alimento 2 volte a settimana con secco, 1 con vivo, 1 con congelato mixando artemia e chironomus, e due volte a settimana li faccio digiunare (non consecutivamente). Seguo il tuo consiglio di dare il congelato 2 volte a settimana e limitando il chironomus. Purtroppo qui trovo solamente quelle due tipologie di congelato e a volte, ma raramente, y ciclops...

Per quando sposterò i rubra nel riparium vedi difficoltà di convivenza con i pesci che ci sono già? Se pensi possano essercene posso provare a pescare i foerschi e portarli eventualmente al pets, anche se pescare pescì là dentro è veramente difficile...

Come acidificante per il riparium cosa mi consigli? Premetto che non sono un amante dell'acqua pesantemente ambrata tanto che punto nel 60 litri ad abituare progressivamente i rubra ad acqua meno scura, ma se secondo te può fare la differenza mi adatterò a scurire anche l'acqua del riparium (ora lo è solo leggermente per effetto dei tannini del sughero sommerso).
#4
Allevamento / Re: SOS - Betta Rubra in arriv...
Ultimo messaggio di MarZissimo - Settembre 04, 2024, 04:01:07 PM
Ciao Edo!

Premetto che non ho esperienza con i rubra, quindi prendi con le dovute pinze quello che scrivo, che è quello che farei io al tuo posto, nulla di più.

Per l'acqua non serve andare troppo verso valori estremi, soprattutto se è la prima volta e se non hai intenzione di riprodurli.
Un'acqua con ph 6 e cond. 120-150us per me è più che buona per l'ambientamento.
Certo che avere l'acqua di rubinetto a 150us è veramente una botta di c**o non da poco!!!! Ti invidio :)

Il riparium va benissimo per loro, magari ecco, il 60 litri che suggerisci ha senso nel primo periodo, in cui monitori come stanno i soggetti. Una sorta di quarantena...poi metti tutto dentro al riparium e ogni tanto (una volta a settimana magari? inserisci degli acidificanti in vasca, che con kh3 piano piano faranno il loro lavoro facendo scendere quel 7. Ma tutto sommato non starei davvero a preoccuparmi del ph, soprattutto all'inizio.

Occhio a non over-alimentarli.
Tieni sempre sotto occhio le pance per vedere se hanno una linea di corpo tozza. In quel caso vai di secco, che dovrebbe (ma dipende da quale) essere un pò meno grasso. Questa cosa non so perchè ce l'ho in testa, potrebbe essere una boiata pazzesca. Sarebbe da farcela confermare da qualcuno. Io tendo sempre a considerare certi tipi di vivo come delle bombe pazzesche, mentre tutto sommato penso che il secco sia più "equilibrato".
La base per l'alimentazione io la tengo sempre a congelato 3 volte a settimana, sempre con artemia.
Poi aggiungo 1 volta il vivo e 1 volta il secco. Il sesto giorno a seconda di come vedo i pesci somministro uno dei tre, e il settimo è sempre di digiuno. Questo è più o meno il mio standard, poi a seconda dei periodi vario.
Sicuro sconsiglio di bombardarli con chironomus rosso, blackworms e altri vermi in continuazione.
Me li terrei come chicca per quando li fai acclimatare i primi giorni e poi andrei con qualcosa di più liscio.
A me piacciono tantissimo come rispondono al chiro bianco (per me best alimento congelato ever) e quello nero, che insieme all'artemia sono proprio le basi.
Ogni tanto prova anche a somministrare anche solo naupli, che magari se son giovanili li mangiano. Quelli son lo stesso ottimi e non li intoppano troppo.

L'allestimento per la riproduzione lascialo in sospeso per il momento, guarda bene come sono messi gli esemplari e poi ti regoli di conseguenza.
Quanti pesci sono? Sex ratio la conosci?

Sono molto contento per te, mi ricordo che avevi il pallino di questi pesci e sono sicuro che li alleverai alla grande :)





#5
Allevamento / SOS - Betta Rubra in arrivo! R...
Ultimo messaggio di Eddie.78 - Settembre 02, 2024, 06:28:42 PM
Buon pomeriggio,

Dopo diversi anni di attesa e sfighe varie, tra una settimana circa finalmente entrerò in possesso di un gruppetto di sub adulti di Betta Rubra, provenienza olandese! Per me rappresentano un sogno che inseguo da almeno 4 anni  ':)
Ora, visto che su internet non si trovano moltissime informazioni, e quelle che ci sono non sempre sono affidabili, chiedo supporto a chi li alleva o li ha già allevati, ed a chi ha esperienza di betta incubatori orali in generale!
Cerco di esporre per punti, pur con il rischio che ne risulti un post lungo, in modo da affrontare l'argomento in modo strutturato e magari semplificare la vita a chi vorrà rispondermi anche magari su un singolo aspetto.
PROVENIENZA: sono esemplari nati in cattività, non wild caught. Riguardo ai parametri dell'acqua in cui sono stati allevati sono un po' in difficoltà: la allevatrice mi dice di aver sempre utilizzato acqua al 100% di osmosi con abbondante uso di catappa e ph compreso tra 5 e 6 (quasi valori da paros...), ma poi mi dice anche che la sua acqua aveva KH 3-4, GH 7 e conduttività 180 - 200 microS/cm. Sembrerebbe proprio che la mia acqua di rubinetto sia più leggera della sua acqua di osmosi! Ma allo stesso tempo con la mia acqua di rubinetto e l'uso di catappa mi sogno di arrivare a Ph 5 (che immagino sia comunque un valore fin troppo basso per i rubra), quindi qualcosa non torna e chiedo aiuto a chi li sta allevando per capire come regolarmi.
VASCA: per loro già da tempo avevo destinato un riparium con base 100x40 cm e circa 30-35 cm di colonna d'acqua. Pensato fin dall'inizio per ospitare incubatori orali, quindi pieno di rifugi (rocciata e baccelli savu) per i maschi in incubazione, cascatella leggera per un'acqua più ossigenata rispetto a quella che piace al complesso splendens, salvinia a secchiellate. Al momento però il riparium è popolato da: 3 tanichtys albonubes anziani, una coppia adulta di betta foerschi che sembra stare bene anche se non ha intenzione di riprodursi, 1 o forse 2 esemplari di pangio kuhlii che ho visto ricomparire dopo tre anni in cui ho pensato si fossero estinti, e gira con acqua del rubinetto senza acidificanti (ph circa 7,0, Kh 3 e conducibilità circa 150).
Sono più portato a pensare di allestire al volo un 60 litri solo per loro, in modo da avere più facilità ad osservarli ed eventualmente correggere il tiro. Nel mio riparium super piantumato infatti a volte perdo di vista i pesci per diversi giorni consecutivi...
CIBO: avrei possibilità di replicare da vicino la dieta della allevatrice olandese, granuli dr. Bassleer come secco, artemia e chironomus come congelato, grindal, enchitrei, black worms e a volte daphnie come vivo. Chi tra di voi li alleva come suddivide percentualmente le 3 tipologie di cibo? Io pensavo di fare 1/3 - 1/3 - 1/3
GESTIONE E RIPRODUZIONE: nelle mie vasche normalmente faccio un cambio del 20% ogni 10 giorni. Per i rubra posso eventualmente anche acquistare acqua di osmosi dal negozio sotto casa. Non ho purtroppo moltissime piante da inserire nel 60 L per creare barriere visive... Soprattutto muschio, potature di rotala e legni con anubias. Nel 60 L metterei filtro ad aria e luce led dimmerata su potenza bassa. E' il caso di inserire baccelli savu anche qui, per dare rifugio ad eventuali maschi che incubano?
Allego un paio di foto del riparium, che conto di modificare nel tempo per farlo diventare la residenza definitiva dei rubra, e resto in attesa di preziosi consigli!
#6
Channa e Parachanna / Re: Channa ornatipinnis
Ultimo messaggio di Belzebufo - Giugno 18, 2024, 03:58:28 PM
La vasca ha delle misure particolari , possiede 5 lati , di cui lato lungo 140 , cateti 120 , lati corti 35 , altezza 70...

PS( spero di non spostarla più )
#7
Channa e Parachanna / Re: Channa ornatipinnis
Ultimo messaggio di MarZissimo - Giugno 05, 2024, 05:35:51 PM
Bellissimi!

Colin è un mostro, vedo attualmente sta riproducendo le aurantimaculata (tra le mille altre specie)

Dimensioni della vasca?
#8
Channa e Parachanna / Re: Channa ornatipinnis
Ultimo messaggio di Belzebufo - Giugno 04, 2024, 10:14:30 PM
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#9
Channa e Parachanna / Channa ornatipinnis
Ultimo messaggio di Belzebufo - Giugno 04, 2024, 10:10:23 PM
Buonasera !
Finalmente vi presento qualche specie che allevo da qualche annetto.

Inizio con Channa ornatipinnis , una specie che ho iniziato ad allevare grazie a Colin Dunlop da giugno 2019 !

Da un piccolo gruppo di 10 giovani soggetti lunghi non più di due cm , oggi posseggo una coppia adulta derivante dai primi 10 soggetti , una coppia nata nel 2022 , e qualche giovane nato nel 2023.

Di seguito vi posto qualche foto della vasca di queste specie di media taglia (25-30 cm da adulta) proveniente dal Myanmar Non puoi visualizzare questo allegato.[attach
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#10
Piccoli costruttori di nido (complex coccina) / Betta brownorum, 13 anni dopo
Ultimo messaggio di MarZissimo - Maggio 23, 2024, 12:52:09 PM
Era il 26-02-2011...sul forum di AcquaPortal alle 16.43 pubblicai un topic con un'idea che mi frullava nella testa, e che poi sarebbe stata per tantissimi anni a seguire un mio pallino, un mantra...un qualcosa che ha influenzato parecchie delle mie idee sulle vasche, sul loro mantenimento e sulla loro gestione.
L'idea era semplice, almeno a formularla: "Ma se io volessi creare un acquario che mimasse in qualche modo una peat swamp...come dovrei procedere?"
Oggi sembra quasi una di quelle domande che si fanno a ChatGPT...ma fortunatamente nel 2011 c'era ancora del know how veicolato con il passa parola da chi aveva fatto fior fiore di esperienze dirette.
Mi ricordo addirittura che avevo proprio messo in quella che a suo tempo era la mia cameretta a casa dei miei genitori due lack uno a fianco all'altro, con sopra la mitica 90x45x45 (che poi in seguito ospitò altre specie, comprese anche le adoketa), con un fondo completamente fatto di sola torba (per altro stupidamente non bollita in precedenza, con il risultato di avercela per settimane tutta a galleggiare), tutta osmosi e un letto di foglie di magnolia.
Durezze nulle, ph bassissimi...tutto secondo regola, con il grande pallino di allevare uno dei "piccoli rossi", quelli facenti parte del complesso coccina.
Proprio sui Betta coccina ero inizialmente andato a parare...ma poi scartabellando qua e là ero finito su qualcosa che aveva catturato la mia attenzione più dei coccina...forse perchè "brownorum" sa più di "torba"...o forse perchè a quel tempo i pesci giravano molto meno di oggi e mi sembravano ancora più rari...non me lo ricordo onestamente.
Fatto sta che la decisione era presa. Betta brownorum o niente.
...E niente fu...per quel progetto, che naufragò ben prima di arrivare ai pesci; e se devo essere sincero, non mi ricordo nemmeno il perchè.

Gli anni passano e la vita va avanti, nel mentre c'è stato l'episodio del terremoto che mi ha tirato giù la fishroom che nel frattempo avevo costruito in cantina dai miei, due traslochi, un matrimonio...e tra poco anche un figlio :)
Le vasche non le ho mai tolte...da certe malattie non si guarisce, ma ho sicuramente ridotto negli anni il numero di vetri, di specie e di esemplari, scordandomi anche di quanto fosse gratificante riuscire a riprodurre gli animali che si allevano.

Altro salto temporale e arriviamo ad un punto in cui vengo a sapere di un evento chiamato "Acquari Naturali".
Era la primavera del 2023 e venivo da un periodo di inattività associativa abbastanza lungo, poco meno di una decina di anni credo...insomma ero "fuori dal giro", ma qualche contatto lo avevo segretamente mantenuto. Seguivo il canale youtube (e lo faccio ancora) di Andrea Gollin, così come ogni tanto andavo a guardare qualche bella foto sul profilo fb di Massimo Tavazzi.
L'evento in questione veniva ben presentato e tutto sommato una "vacanzina" solitaria di 8 ore di macchina tra andata e riorno Ancona-Pisa non era poi così male, oltretutto il museo di storia naturale conferiva anche una cornice che sapeva di "secondo me ne vale comunque la pena".
E' stato un ottimo evento ed è stata l'occasione per me di riabbracciare alcune persone che non vedevo da tempo...cosa che mi ha fatto riaccendere la voglia di allevare di nuovo e contribuire in maniera attiva alla vita associativa.
Una volta ascoltate alcune delle conferenze ci siamo salutati e dati appuntamento al Petsfestival.
Era tempo per me di tornare a casa e fare un piano operativo in vista del grande evento.
Si perchè avevo l'occasione di far arrivare tramite una serra degli animali direttamente scegliendoli dal listino del grossista, e quando ero a ridosso del fatidico periodo di Ottobre 2023, scorrendo la lista ho visto proprio loro.
I Betta brownorum.
L'obiettivo era chiaro per me: dovevo riprodurli. Non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di osservarli, vederli interagire tra loro, predare, corteggiarsi...ero tornato indietro al 2011.
Mi misi a cercare online video, informazioni, foto, materiale di qualsiasi tipo.
Per prima cosa decisi che la scelta migliore era quella di non farsi aspettative troppo alte e ricominciare dalle basi.
Sono partito dalla quarantena.
Ho allestito un cubetto senza fondo, senza filtro, senza illuminazione (avrebbero avuto solo quella ambientale, per evitare stress soprattutto nel primo periodo), con una  porosa a smuovere un pò l'acqua, parecchi botanicals di vario genere sul fondo e riscaldatore impostato a 24° di minima. Coperchio rigorosamente fatto home-made con della pellicola per alimenti :D
30 litri che avrei anche potuto aumentare nel caso gli esemplari (5 ne avevo ordinati) fossero arrivati in taglia L (ovvero completamente adulti).

Arriva il giorno della fiera, Andrea mi porge il sacchetto con i pesci e lo ripongo nel mio box di polistirolo posto sotto i tavoli dell'esposizione. Da quel momento sono stato in asia per paura che in 3 giorni di evento i pesci potessero essersela passata male o ancora peggio esser morti, fortunatamente avevo da ingannare il tempo visitando la fiera e cercando di mettermi al pari conoscendo i volti nuovi di AIB - e non solo - che non avevo mai avuto la fortuna di incontrare di persona.


I box "della speranza" sotto ai tavolini espositivi. Il mio era il primo a sinistra, con il cartone sopra

Finito il Petsfestival carico tutta la mia roba in macchina e prendo l'autostrada direzione Ancona.
4 ore e mezzo di viaggio al culmine delle quali raggiungo finalmente casa e metto ad ambientare i pesci (era notte fonda, come tradizione vuole).
Guardo bene e sono 4 in tutto, del quinto non ho mai avuto traccia.
Non mi lamento, era già tanto essere riuscito a reperirli!
La taglia era una S, quindi esemplari molto giovani, non sessabili. Anche questa una buona cosa, avrei avuto l'occasione di vederli crescere e maturare nelle mie vasche :)
La quarantena la divisero con 3 esemplari di Parosphromenus anjunganensis, con cui non hanno mai avuto niente a che fare: aggressività verso altre specie praticamente nulla, se non durante la cura del nido, come vedremo più avanti.

Passate le primissime ore con un pò di apprensione, tutto è andato liscio.
I pesci sono sempre stati alimentati con naupli di artemia una volta al giorno e per fare il test "wild/non wild" ho provato a somministrare anche del chironomus rosso congelato, che hanno fortunatamente mangiato avidamente, confermandomi la sensazione di non avere animali selvatici in vasca.
Come tante specie purtroppo non se la passa benissimo e mi sarebbe dispiaciuto intaccare una popolazione selvatica, oltretutto non avendo mai avuto esperienza diretta di allevamento.

I ragazzotti arrivati con tonalità rosa/rosso molto sbiadito sono cresciuti molto in fretta, diventando di un bel rosso ciliegia acceso e dopo poche settimane era arrivato per me il momento di allestirgli una vasca definitiva.

Ho optato inizialmente per lo storico cubo 50x50x55, ma a fine dicembre ho avuto la disgraziata rivelazione: vasca che perde.
Smantellato tutto l'allestimento (fortunatamente era in maturazione, dentro non c'era finito ancora nessun pesce), era arrivato nuovamente il momento di capire il da farsi.


Primo tentativo di allestimento nel cubo, purtroppo senza troppa fortuna

L'inconscio mi ha di nuovo portato indietro al 2011...senza ricollegare quell'esperimento di 13 anni prima ho montato due lack...e sopra vi ho messo la 90x45x45 :)
Era destino :)

Sul fondo un mix di ghiaino nero e torba in granuli, un 5-10cm di leaf litter, una miriade di tronichi, due rametti di pothos e Salvinia a galleggiare.
Riscaldatore fissato a 26° di minima.
Filtro esterno Oase con spraybar "estesa" in modalità home made su tutti i 90cm di lato lungo, posizionata in fondo alla vasca, con i fori rivolti a 45° verso il basso. Questo mi garantiva non tanto la possibilità di nascondere la barra, posizionandola nel lato posteriore, quanto piuttosto la possibilità di avere un flusso di acqua in vasca che non rompesse troppo la superficie e non fosse comunque troppo forte.
L'idea era quella di proseguire con il progetto "peat swamp", quindi una vasca con molto fogliame e legno sommerso, a valori molto molto bassi.
Il pothos e la salvinia avevano retto quegli stessi valori nelle vasche di quarantena (altre oltre il 30 litri dei brownorum), quindi sapevo potevano farcela. Le piante giocano un ruolo fondamentale, ad oggi infatti, dopo 5 mesi di up&running posso dire che senza di esse l'ecosistema non sarebbe comunque minimamente in equilibrio.
Ci sono tantissimi fosfati e ammoniaca/no2/no3 che derivano soprattutto dal decadimento delle foglie secche e dal cibo non mangiato che va a depositarsi sul fondo. Senza l'apporto delle piante il sistema sarebbe collassato dopo 3 settimane, a meno di non cambiare tantissima acqua molto di frequente, ma una vasca così sarebbe andata incontro (a mio parere) a troppi sbalzi.
Il pothos in breve tempo è esploso, con radici aeree che hanno sia un bellissimo effetto visivo, sia la grande peculiarità, insieme alla Salvinia che ricopre stabilmente il 99% della superficie, di tenere ammoniaca/no2/no3 a zero spaccato.


Alcuni scatti durante l'allestimento


Alcune panoramiche della vasca

Anche così però, ancora oggi secondo me, per chiudere bene il giro e completare il quadro andrebbe inserita una specie detritivora che processi il fondale, e contemporaneamente non si cibi degli eventuali avannotti di Paros.
Si...Paros.
Perchè la vasca non è monospecifica.
Causa qualche imprevisto ho dovuto rimandare parecchi piani relativi alla nuova fishroom, e ho dovuto "accorpare" qualcosa.
Questo qualcosa sono stati i 4 Betta brownorum, 5 Parosphromenus sp. Sepang e 5 Sphaerichthys osphromenoides.
Tutti animali presi al Petsfestival da Andrea, tutti in ottima salute e che ancora oggi convivono beatamente in vasca.
Sui Paros e cioccolatini parleremo in un topic a parte :)

Un breve video con il maschio dominante

Torniamo però ai brownorum...eravamo rimasti ai 4 esemplari non sessabili...che col tempo si sono rivelati 3 maschi e una sola femmina.
Lo posso dire...abbiamo visto di peggio. Non mi sono mai voluto lamentare con la sorte perchè ancora mi ricordo di 6 Macropodus spechti TUTTI maschi.
Certo, un pò di ansietta c'era...specialmente perchè ovviamente hanno iniziato a tirare fuori un bel caratterino e si sono spartiti la vasca a suon di legnate.
Niente di grave, ma chiaramente la femmina è stata quella che ne ha prese di più di tutti.
Fortunatamente le dimensioni della vasca non hanno mai fatto diventare queste dispute un motivo di reale rischio per l'incolumità dei Betta.
Distinguerli non è stato difficilissimo, anche se in un primo momento ho temuto che la femmina fosse un maschio sottomesso. I maschi hanno pinne più lunghe - specialmente la dorsale -, dimensione del corpo maggiore e li vedi sempre andare in competizione per un centimetro di territorio.

Un breve video con il maschio dominante, che alla fine si avvicina a quella che si è poi rivelata l'unica femmina

Il trigger per l'avvio della riproduzione è stato il più classico, quello che ancora nel 2024 è il più affidabile in certi casi: il porta rullino nero.
Fortunatamente il papà di un mio carissimo amico ha la passione per la fotografia, così mi sono fatto regalare 5 porta rullini neri, che ho sparso galleggianti in mezzo alla Salvinia.
Dopo poco tempo uno dei maschi, il dominante, sul cui fianco spicca un diamante verde/azzurro ben evidente, ha costruito un gran bel nido all'interno del supporto galleggiante, invitando "gentilmente" la femmina a deporci le uova.


Alcune foto del maschio dominante


Alcune foto degli altri esemplari

Il corteggiamento è molto bello: il maschio si avvicina alla femmina con nuoto scattante, ingobbendosi molto e contemporaneamente estendendo tutte le pinne, facendo "oscillare" le ventrali.
La femmina quando pronta risponde con il classico pattern a bande verticali chiare, scurendo molto tutto il resto del corpo.
Abbraccio che avviene sotto alle bolle del nido; maschio che dopo aver raccolto e adeso le uova al nido scaccia la femmina e tutto quello che passa nei pressi della sua costruzione di bolle, compresi pesci più grandi che come sciacalli aspettano che cada qualche proteina dal maestoso castello.
Le uova si schiudono dopo 48 ore e dopo altre 48 i piccoli iniziano a saltellare qua e là, facendo le prove di nuoto orizzontale. A quel punto sono quasi incontrollabili per il maschio, che non è ma riuscito a trattenerli oltre il quinto giorno all'interno del supporto.
Molti sono stati preda degli altri pesci, ma molti altri (trentasei, provenienti da varie covate) sono riuscito a salvarli, trovandomeli in superficie, tra gli steli più intricati della Salvinia.

Li ho messi in una vaschetta da 25 litri con 5cm di acqua.


Vasca di accrescimento poco dopo aver introdotto i primi avannotti

Alimentati per i primi 5 giorni con infusori provenienti dalle spugne di altri filtri attivi da mesi/anni.
Dopo i primi 5 giorni, una volta al giorno, ho somministrato abbondanti naupli di artemia.


Alcune foto degli avannotti

Man mano che cambiavo acqua e i piccoli crescevano, diventando più attivi, aumentavo l'altezza della colonna d'acqua.
Dopo un paio di mesi ho esemplari di svariate taglie, dagli 0,8 ai 2 cm, che ho spostato in una 50 litri dedicato al loro definitivo accrescimento...fino al prossimo Petsfestival, dove spero di poterli esporre e cedere a chi volesse intraprendere l'allevamento di questa fantastica specie.

Un breve video degli avannotti di ormai due mesi

Alla fine di questo racconto vorrei ringraziare di cuore Andrea Gollin e Massimo Tavazzi, senza i quali non avrei potuto ritrovare l'AIB e l'opportunità anche di ritrovare una parte di me, che stavo trascurando da troppo tempo.